Il reparto di Ortopedia dell’ospedale San Giovanni di Dio è chiuso da oltre 200 giorni, nonostante inizialmente si fosse parlato di una sospensione temporanea. Da gennaio a oggi, tuttavia, non si registrano segnali concreti di riapertura, né risposte ufficiali da parte dell’ASL Napoli 2 Nord. Una situazione che ha spinto i cittadini a mobilitarsi nuovamente, con un flash mob organizzato nella serata di venerdì.
Il flash mob e la protesta per il diritto alla sanità
Decine di persone si sono ritrovate davanti all’ospedale, esponendo cartelli e chiedendo la riattivazione immediata del reparto. Tra loro anche i partecipanti al progetto sociale “Treno dei desideri”, un gruppo attivo da oltre dieci anni che promuove la riscoperta degli spazi urbani attraverso passeggiate serali a piedi. Alla manifestazione hanno aderito anche numerosi cittadini preoccupati per il futuro della sanità pubblica nell’area a nord di Napoli.
Una petizione da 1.700 firme ignorata
La mobilitazione segue una petizione con oltre 1.700 firme, promossa da Luigi Costanzo e Antonio Iazzetta, che chiedeva un incontro urgente con la direzione generale dell’ASL per ottenere rassicurazioni sulla riapertura. Nonostante un sollecito ufficiale anche da parte della Prefettura di Napoli, nessuna risposta è mai arrivata.
«Sono 200 giorni di chiusura e oltre 1.700 firme ignorate. Numeri che dovrebbero far vergognare chi ha permesso questa situazione» – hanno dichiarato i promotori della petizione.
Costanzo e Iazzetta hanno inoltre espresso preoccupazione per il futuro dell’intera struttura ospedaliera, ipotizzando un possibile ridimensionamento progressivo:
«Temiamo che la chiusura dell’Ortopedia sia solo il primo passo. Il San Giovanni di Dio è l’unico ospedale pubblico con pronto soccorso tra Napoli e Caserta, al servizio di centinaia di migliaia di persone. Eppure, non riceve l’attenzione necessaria in termini di personale e risorse».
Appello alla nuova direzione sanitaria
I cittadini sperano ora in un cambio di rotta con l’arrivo della neodirettrice Monica Vanni, auspicando una maggiore attenzione al territorio e una riapertura rapida del reparto di Ortopedia, fondamentale per garantire il diritto alla cura e alla salute in una zona già fortemente carente di servizi sanitari pubblici.