Il 2025 segna un punto di svolta per i docenti precari: la Carta del Docente, finora riservata al personale di ruolo e ai supplenti annuali, potrà essere richiesta anche da chi ha svolto supplenze brevi. A stabilirlo è la sentenza C‑268/24 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha dichiarato discriminatoria l’esclusione dei docenti a termine dal beneficio.
La decisione dell’UE arriva dopo anni di contenziosi e fa seguito a precedenti sentenze della Cassazione che avevano già esteso il diritto ai docenti con incarico fino al 30 giugno. Tuttavia, l’estensione del beneficio non è ancora automatica: nella maggior parte dei casi sarà necessario ricorrere al tribunale per ottenerlo.
Chi ha diritto alla Carta del Docente nel 2025
Docenti con contratto al 31 agosto
Dal 2025, in base alla Legge di Bilancio, tutti i docenti con incarico annuale fino al 31 agosto riceveranno automaticamente la Carta del Docente. Il bonus potrà essere utilizzato fino all’anno scolastico 2025/26.
Docenti con contratto al 30 giugno
La Cassazione (sent. n. 29961/2023) ha confermato il diritto anche per i contratti al 30 giugno. Tuttavia, in assenza di un aggiornamento normativo, è ancora necessario presentare ricorso individuale al giudice del lavoro per ottenere il bonus.
Docenti con supplenze brevi e saltuarie
La recente sentenza della Corte di Giustizia UE ha stabilito che anche i docenti con contratti inferiori al 30 giugno, detti supplenze brevi o temporanee, hanno diritto alla Carta del Docente. Non è rilevante la durata dell’incarico, né l’alternanza tra più contratti nel corso dell’anno. Il principio chiave è la comparabilità delle mansioni rispetto ai docenti di ruolo.
I principi della sentenza UE del 3 luglio 2025
Durata irrilevante: il diritto spetta anche per supplenze di breve durata.
Funzioni svolte al centro: conta il lavoro effettivamente svolto, non la durata contrattuale.
Esclusione di giustificazioni economiche: motivazioni di bilancio non giustificano la discriminazione.
Bonus intero, non pro-rata: la Carta va riconosciuta per intero, anche per pochi mesi di servizio.
Parità con part-time e aspettativa: chi lavora part-time o è in aspettativa deve ricevere l’intero importo.
Cosa deve fare il docente precario per ottenere il bonus
Nonostante le sentenze favorevoli, lo Stato italiano non ha ancora adeguato la normativa interna. Pertanto:
I docenti con contratto al 31 agosto riceveranno automaticamente il bonus.
I docenti con contratto al 30 giugno o supplenze brevi devono presentare ricorso al tribunale del lavoro per il riconoscimento del diritto.
È possibile richiedere il bonus anche per incarichi svolti negli ultimi cinque anni, grazie alla prescrizione quinquennale.
Esecuzione delle sentenze: cosa succede in caso di inadempienza del Ministero
Anche dopo una sentenza favorevole, il Ministero dell’Istruzione può ritardare il pagamento. In tal caso, è possibile ricorrere a:
Giudizio di ottemperanza: il tribunale può nominare un commissario ad acta che obbliga il Ministero a eseguire la sentenza entro 30-60 giorni.
Sanzioni e responsabilità: il funzionario inadempiente può incorrere in responsabilità penale (omissione di atti d’ufficio) e responsabilità erariale.
Rimborso delle spese processuali: il docente ha diritto al rimborso del contributo unificato.
Molti sindacati, tra cui ANIEF, offrono supporto legale gratuito per queste procedure.