Una semplice gita in barca tra amici si è trasformata in un incubo per un giovane di 27 anni originario di Anagni, ricoverato per undici giorni in un ospedale della Capitale a causa di una grave infezione da Escherichia coli, contratta dopo aver mangiato una frisa ammollata in acqua di mare.

Il ragazzo si trovava in vacanza tra Anzio e Lavinio, a bordo di un’imbarcazione con altri amici, quando – durante il pranzo – hanno deciso di consumare alcune friselle, prodotto tipico pugliese, da ammorbidire nel modo più “tradizionale”: tuffandole per qualche secondo direttamente in mare, in un tratto apparentemente limpido e lontano dalla riva.

L’intento era quello di conferirle il classico “gusto salino” che, secondo la tradizione dei marinai, valorizza questo pane biscottato condito con ingredienti freschi. Dopo una veloce immersione nell’acqua di mare, i giovani hanno completato la preparazione con pomodori, tonno, olive, olio extravergine e mozzarella.

I sintomi e il ricovero
Tuttavia, già dal giorno successivo alla gita, il 27enne ha iniziato ad accusare forti crampi addominali, vomito, febbre e diarrea con tracce di sangue. I sintomi, inizialmente sottovalutati, sono peggiorati in poche ore, rendendo necessario il ricovero d’urgenza. Dopo i primi esami, i medici hanno riscontrato una severa infezione intestinale causata da Escherichia coli, un batterio potenzialmente pericoloso che si trasmette attraverso l’ingestione di acqua o alimenti contaminati da residui fecali.

Il giovane è stato isolato e sottoposto a cure antibiotiche intensive, fino al miglioramento del quadro clinico e alla dimissione, avvenuta circa undici giorni dopo. Fortunatamente, è ora fuori pericolo e tornato a casa.

Nessun sintomo per gli altri commensali
Un dato sorprendente è che nessuno degli altri amici presenti sulla barca – e che avevano consumato le stesse friselle immerse in mare – ha manifestato sintomi o disturbi gastrointestinali. Un elemento che i medici stanno valutando come possibile indice di diversa esposizione ai batteri o di una particolare predisposizione individuale del ragazzo colpito.

L’avvertimento dei medici: “Mai consumare cibi immersi in acqua non potabile”
Gli specialisti coinvolti nel caso hanno colto l’occasione per lanciare un chiaro avvertimento: anche se l’acqua del mare può apparire pulita, non è mai sterile e può contenere agenti patogeni molto pericolosi per la salute. L’Escherichia coli, in particolare, è un batterio molto resistente e presente in acque contaminate, spesso a causa dello scarico di reflui da imbarcazioni o porti vicini.