Dopo le polemiche esplose sui social per un post shock in cui augurava alla figlia della premier Giorgia Meloni la stessa tragica sorte di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa dall’ex fidanzato ad Afragola, il docente di tedesco Stefano Addeo, in servizio in un istituto superiore della provincia di Napoli, chiede scusa e fa marcia indietro: «È stato un gesto stupido, ho agito d’impulso», ha dichiarato.
Nel frattempo, l’episodio ha suscitato reazioni forti nel mondo politico. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato a Giorgia Meloni per esprimerle solidarietà. Lo stesso ha fatto la maggioranza di governo, schierandosi anche a fianco dei ministri Piantedosi, Tajani e Salvini, anch’essi bersaglio di messaggi d’odio rivolti ai figli.
«Attaccate me, non mia figlia», ha dichiarato il vicepremier Salvini, mentre la premier ha definito il post «un fanatismo ideologico che ha superato ogni limite».
Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa ha condannato l’accaduto, sottolineando come «proprio i bambini, che dovremmo proteggere da ogni violenza, siano diventati bersaglio per colpire i genitori».
Le conseguenze per il docente
Sul fronte istituzionale, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato che già nella giornata di martedì potrebbero scattare provvedimenti disciplinari nei confronti del docente:
«I docenti hanno un ruolo fondamentale nella formazione dei giovani. Non possiamo più tollerare comportamenti che tradiscono il decoro e la dignità della professione», ha affermato Valditara.
Anche Matteo Renzi ha chiesto il licenziamento del professore, mentre la Procura di Roma ha avviato accertamenti: si attende una relazione della polizia postale per valutare eventuali profili penali.
Le parole di Addeo
In una dichiarazione rilasciata oggi, Stefano Addeo ha ribadito il proprio pentimento:
«Non si augura mai la morte, soprattutto a una bambina. È stato un errore gravissimo. Ho chiesto persino il supporto dell’intelligenza artificiale per scrivere quel post: una leggerezza imperdonabile».
Pur riconoscendo la gravità del gesto, Addeo ha tenuto a distinguere la propria attività didattica: «In classe non ho mai fatto politica. I miei studenti mi vogliono bene, odio ogni forma di violenza, faccio volontariato e amo gli animali».
Nonostante il passo indietro, ha però ribadito la sua posizione politica:
«Non ritiro le mie idee: non mi sento rappresentato da questo governo, ma ho cancellato il post perché mi sono reso conto da solo dell’errore, non per paura».
Infine, Addeo ha denunciato di essere stato vittima di minacce e atti intimidatori, tra cui lanci di pomodori contro le vetrine della propria abitazione, e ha presentato denuncia alla polizia postale.





