A pochi giorni dalla sentenza del 29 aprile 2025, che ha condannato a 18 anni e 8 mesi il 17enne imputato per l’omicidio di Santo Romano, si riaccende la polemica sui social. Diversi utenti hanno infatti notato la ricomparsa di foto e messaggi riconducibili al giovane detenuto, oggi recluso presso l’istituto penale minorile di Airola.
Post social con scritte provocatorie: “18 anni e 8 mesi passano”
In una delle immagini pubblicate in rete – probabilmente da amici o familiari – compare una scritta in sovraimpressione: “18 anni e 8 mesi passano”, in riferimento alla condanna inflitta per l’omicidio avvenuto dopo una lite per un paio di scarpe sporcate a San Sebastiano al Vesuvio, nel 2024.
Secondo quanto emerso, non è la prima volta che post simili appaiono online, alimentando sdegno e dolore tra i familiari della vittima.
La madre di Santo Romano presenta un esposto: “Via i cellulari dal carcere”
La madre di Santo Romano ha annunciato un esposto formale indirizzato alla direzione dell’IPM di Airola per richiedere una perquisizione nelle celle, con l’obiettivo di sequestrare eventuali cellulari introdotti illegalmente.
“Siamo di fronte all’ennesimo oltraggio alla memoria di mio figlio”, ha dichiarato, chiedendo giustizia e rispetto per la sua famiglia.
L’intervento di Borrelli: “Il carcere non sia un palcoscenico social”
Il caso è stato segnalato anche dal deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che ha chiesto controlli stringenti:
“Ogni volta che queste immagini riappaiono sui social è un insulto alla giustizia e un affronto alla famiglia della vittima. Chi è detenuto non può usare i social per lanciare messaggi provocatori. Il carcere non può essere un palcoscenico”.
Borrelli ha inoltre sollecitato ispezioni regolari, sequestri dei dispositivi e accertamenti su eventuali complicità interne.