Nuovo caso di sfruttamento del lavoro irregolare e condizioni disumane a Domicella. Un’operazione congiunta tra Polizia, Guardia di Finanza, tecnici comunali, Asl di Avellino e Ispettorato del Lavoro ha portato al sequestro di un opificio tessile gestito abusivamente da un cittadino pakistano di 62 anni.

Scoperti otto lavoratori immigrati in condizioni precarie
All’interno dello stabile sono stati trovati otto immigrati – sette donne e un uomo – provenienti da Pakistan e Bangladesh. Secondo le prime ricostruzioni, le vittime lavoravano in condizioni igienico-sanitarie gravemente compromesse, senza contratto e con salari ben al di sotto dei minimi legali. Lavoravano e vivevano nello stesso edificio, privo di ventilazione, servizi igienici adeguati e illuminazione.

Condizioni disumane e opificio senza autorizzazioni
Le forze dell’ordine hanno riscontrato numerose irregolarità: l’attività era sconosciuta al fisco, priva di autorizzazioni e totalmente in violazione delle normative sulla sicurezza sul lavoro. Due locali fatiscenti all’interno dello stabile erano trasformati in alloggi improvvisati: sporcizia, muffa, mancanza di rete fognaria, con le acque di scarico riversate direttamente nel giardino.

Lavoro nero: 10 bengalesi senza contratto e salari da sfruttamento
Nel corso dei controlli sono emersi altri dieci lavoratori bengalesi impiegati in nero, senza alcuna tutela o contratto regolare. Gli accertamenti hanno confermato che, nonostante la regolarità della loro presenza in Italia, gli immigrati erano costretti a lavorare fino a 12 ore al giorno per soli 4 euro l’ora.

Indagini in corso e indignazione del sindaco
Le indagini, condotte dal Commissariato di Lauro e dalla Guardia di Finanza di Baiano, proseguono per individuare eventuali legami con reti organizzate di sfruttamento del lavoro. Il sindaco di Domicella, Antonio Corbisiero, ha espresso sdegno per l’accaduto, promettendo “controlli più severi nelle attività produttive locali”.

Terzo sequestro in pochi mesi a Domicella
L’operazione rappresenta il terzo caso documentato negli ultimi mesi nel comune di Domicella. Già a febbraio, un altro opificio tessile era sequestrato per sfruttamento e condizioni abitative degradanti: immigrati stipati in pochi metri quadrati, senza sicurezza e in ambienti malsani.