I Carabinieri della Tenenza di Cercola hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Il provvedimento riguarda tre persone, gravemente indiziate di usura ed estorsione aggravate dal metodo mafioso.
Due degli indagati sono condotti in carcere, mentre per il terzo è disposta la misura degli arresti domiciliari.
Richiami ai clan camorristici Abate e Moccia
Secondo quanto riportato nella nota a firma del procuratore Nicola Gratteri, le condotte contestate agli indagati sarebbero state caratterizzate da intimidazioni esplicite, con richiami ai clan camorristici Abate e Moccia, attivi nel territorio a est di Napoli.
Le azioni estorsive e usurarie, secondo gli inquirenti, sarebbero infatti messe in atto ai danni di un imprenditore locale, che avrebbe contratto prestiti a tassi usurari per importi elevati.
Minacce e pressione mafiosa
Le indagini hanno quindi documentato pesanti minacce rivolte alla vittima per ottenere il pagamento dei debiti. Il quadro accusatorio evidenzia un contesto di pressione mafiosa ben strutturato, volto a intimidire e soggiogare l’imprenditore tramite riferimenti diretti all’appartenenza degli indagati a contesti criminali organizzati.
Il ruolo della Direzione Distrettuale Antimafia
L’inchiesta, coordinata dalla DDA di Napoli, rientra in un più ampio piano di contrasto ai reati economici aggravati da modalità mafiose. L’obiettivo è quello di interrompere le attività illecite che sfruttano la fragilità economica di imprenditori e commercianti del territorio, rafforzando la presenza dello Stato in aree ad alta densità criminale.