Con l’arrivo della primavera, inizia anche il conto alla rovescia verso la dichiarazione dei redditi. C’è chi si è già organizzato con un appuntamento al CAF, chi sta raccogliendo i documenti necessari e chi, come ogni anno, pensa che la dichiarazione non lo riguardi affatto.

Molti lavoratori, soprattutto con redditi bassi, contratti saltuari o più datori di lavoro, finiscono per rinunciare a compilare il 730 perché convinti di non avere nulla da recuperare. In realtà, potrebbero perdere un’opportunità economica concreta: il bonus da 1.200 euro, spesso non comunicato e ancora meno conosciuto.

Cos’è il bonus da 1.200 euro (ex bonus Renzi)?
Il bonus da 1.200 euro non è un incentivo una tantum né un premio speciale. Si tratta, infatti, del trattamento integrativo Irpef, previsto per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi. È una misura strutturale, introdotta come evoluzione del cosiddetto bonus Renzi, e continua a essere erogata in modo variabile a seconda della situazione reddituale.

Tuttavia, non tutti i lavoratori lo ricevono automaticamente. E qui nasce il problema.

Perché alcuni lavoratori non lo ricevono in busta paga?
Nonostante ne abbiano diritto, molti lavoratori non vedono mai questo importo in busta paga. Le ragioni possono essere diverse:

Contratti brevi o discontinui durante l’anno

Più datori di lavoro, senza un sostituto d’imposta stabile

Redditi troppo bassi, come nel caso di colf, badanti, collaboratori domestici o lavoratori saltuari

In tutti questi casi, nessun datore di lavoro si assume la responsabilità di erogare il bonus, per timore di errori fiscali. Il risultato? Il lavoratore perde il trattamento, a meno che non lo richieda tramite dichiarazione dei redditi.

Chi ha diritto al trattamento integrativo Irpef?
I requisiti per ottenere il bonus sono chiari:

Bonus pieno (1.200 €): per redditi tra 8.174 € e 15.000 € l’anno, proporzionalmente ai mesi lavorati

Bonus parziale: per redditi tra 15.000 € e 28.000 €, in base alle detrazioni spettanti

Nessun bonus: oltre i 28.000 € di reddito annuale

Pertanto, anche se non tutti percepiranno i 1.200 euro interi, chi rientra nelle soglie può recuperare l’importo con il 730, se non l’ha già ricevuto.

Come recuperare il bonus con il 730
Se il bonus non è stato accreditato durante l’anno, la dichiarazione dei redditi è l’unico strumento utile per ottenerlo.

Al CAF:
Presentandosi a un CAF, è sufficiente chiedere esplicitamente di controllare il diritto al trattamento integrativo. Il consulente verificherà la tua Certificazione Unica (o le CU, se hai avuto più contratti) e, in presenza dei requisiti, inserirà il bonus nella dichiarazione.

Il rimborso verrà poi erogato nel primo cedolino utile: può essere accreditato sullo stipendio, sulla pensione o direttamente sul conto, a seconda del sostituto d’imposta.

In autonomia, con il 730 precompilato:
Anche chi utilizza il 730 precompilato può procedere in modo semplice. All’interno del modello 730-3, nella sezione “Trattamento integrativo riconosciuto”, è possibile verificare se il bonus è già stato considerato. In caso contrario, chi rientra nelle soglie può inserirlo manualmente, seguendo le istruzioni del portale dell’Agenzia delle Entrate.

Lo stesso meccanismo è valido per chi presenta il modello Redditi Persone Fisiche.