Il Tar della Campania ha annullato definitivamente il provvedimento di licenziamento di Luigi Maiello, ex capo della Polizia Municipale del Comune di Pomigliano d’Arco, avvenuto il 8 aprile 2024. Maiello era stato protagonista di un’indagine che aveva messo in luce possibili intrecci tra una ditta di costruzioni, colpita da interdittiva antimafia e legata a uno dei clan locali, e alcuni cantieri edilizi legati al “piano casa” del Comune. La sua inchiesta, iniziata prima dell’insediamento dell’attuale sindaco Raffaele Russo, ha sollevato sospetti riguardo a connessioni tra criminalità organizzata e il settore edilizio del comune.

La vicenda e l’inchiesta
L’indagine di Maiello, che ha attirato l’attenzione anche del giornalismo investigativo, è stata raccontata in un’inchiesta di Fanpage.it. Nonostante l’importanza della sua attività, la situazione ha preso una piega inaspettata dopo l’elezione di Raffaele Russo a sindaco. In uno scenario politico atipico, in cui il Pd e il Movimento 5 Stelle non erano riusciti a presentare le loro liste elettorali, il neo eletto sindaco aveva deciso di licenziare Maiello, portando a un contenzioso legale. La decisione di licenziamento, che sembrava essere legata a una contestazione sui titoli di studio di Maiello, è stata sospesa dal Tar nel maggio del 2024 in attesa del giudizio definitivo.

La sentenza del Tar: licenziamento annullato e Comune condannato
Con la recente sentenza, il Tar della Campania ha annullato il licenziamento di Maiello, ordinando al Comune di Pomigliano d’Arco di reinserirlo nel suo ruolo e di pagare le spese processuali di 3.000 euro. Nonostante il reintegro, Maiello era temporaneamente trasferito a dirigere l’ufficio comunale dello Stato Civile, mentre il sindaco Russo aveva nominato un nuovo capo della Polizia Municipale, Filippo Nacar, che ricopre lo stesso ruolo anche nel Comune di Giugliano in Campania.

La posizione del sindaco e il dibattito pubblico
La questione ha suscitato un acceso dibattito, con il sindaco Raffaele Russo che ha più volte ribadito che a Pomigliano d’Arco non ci sono infiltrazioni camorristiche. Tuttavia, questa dichiarazione ha attirato l’attenzione sulla vicenda, alimentando ulteriori polemiche, soprattutto in relazione al licenziamento di Maiello. La presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, ha dichiarato che le interdittive antimafia dimostrano che ci fossero ragioni valide per un intervento da parte delle forze dell’ordine, suscitando ulteriori riflessioni sulla gestione del territorio da parte dell’amministrazione comunale.

Il Ministero dell’Interno e le indagini sulle infiltrazioni mafiose
Nel dicembre del 2023, la situazione ha attirato l’attenzione del Ministero dell’Interno e della Prefettura di Napoli, che hanno inviato una commissione d’accesso al Comune di Pomigliano d’Arco per indagare su eventuali infiltrazioni mafiose all’interno dell’amministrazione comunale. Il lavoro della commissione potrebbe portare alla decisione di sciogliere il Comune per infiltrazioni mafiose, qualora siano confermate irregolarità o collusioni con la criminalità organizzata.

Nel frattempo, la vicenda legale di Maiello continua a seguire il suo corso, con la sentenza del Tar che ripristina la sua posizione. Questo potrebbe significare che l’ex comandante tornerà alla guida della Polizia Municipale di Pomigliano d’Arco, una posizione che, negli ultimi mesi, è stata vuota a causa della nomina di un nuovo responsabile.

Le implicazioni sul settore edilizio e sulla politica locale
Nel frattempo, le indagini sulle nuove costruzioni nel comune si sono fermate, e alcuni cantieri che erano sequestrati dalla polizia municipale sono dissequestrati. Il sindaco Russo, da parte sua, aveva sostenuto che lo sviluppo del settore edilizio fosse fondamentale per la crescita economica del territorio, ma la vicenda ha sollevato preoccupazioni riguardo a possibili connessioni tra politica, camorra e imprenditoria.

La situazione a Pomigliano d’Arco è stata oggetto di interrogazioni parlamentari, tra cui quelle di Francesco Emilio Borrelli (Avs), che ha messo in evidenza le problematiche relative alla gestione del comune e alla possibile presenza di interessi criminali dietro alcune operazioni edilizie.