Molti contribuenti si trovano in attesa di arretrati pensionistici da parte dell’INPS. Questa situazione riguarda coloro che, pur avendo maturato il diritto alla pensione, non hanno ancora ricevuto le somme spettanti. Le cause possono essere molteplici, tra cui ritardi burocratici, verifiche sui requisiti o normative specifiche che regolano l’accesso alle prestazioni previdenziali.
Chi ha diritto agli arretrati pensionistici?
Gli arretrati pensionistici possono riguardare diverse categorie di contribuenti. In primo luogo, ne hanno diritto coloro che maturano la pensione con ritardo a causa di tempi tecnici nell’elaborazione delle pratiche da parte dell’INPS. Inoltre, anche chi ha una carriera contributiva incompleta e può accedere alla pensione solo in età avanzata può avere diritto a somme arretrate.
Un caso specifico riguarda coloro che hanno versato contributi solo dopo il 1995 e che, non avendo raggiunto i 20 anni minimi richiesti per la pensione ordinaria, possono comunque accedere alla pensione contributiva a 71 anni. In questa circostanza, è possibile ricevere anche gli arretrati a partire dai 70 anni.
Cosa succede in caso di contributi insufficienti?
Per ottenere la pensione di vecchiaia ordinaria è necessario aver maturato almeno 20 anni di contributi. Tuttavia, chi non raggiunge questa soglia può comunque avere diritto a una pensione, ma solo se tutti i contributi versati sono successivi al 1995. In questo caso, la pensione può essere richiesta a 71 anni e, se l’iter amministrativo subisce ritardi, è possibile recuperare gli arretrati spettanti.
D’altra parte, chi non ha mai versato contributi o ne ha versati troppo pochi può accedere all’Assegno Sociale a partire dai 67 anni, a condizione di rispettare i requisiti reddituali previsti dalla normativa. Tuttavia, è importante distinguere tra chi percepisce l’Assegno Sociale senza aver mai versato contributi e chi, pur avendo maturato un certo numero di anni contributivi, non ha diritto alla pensione ordinaria. Nel primo caso, l’Assegno Sociale rappresenta l’unica opzione disponibile. Nel secondo, invece, può essere un ripiego temporaneo, poiché chi ha almeno 10, 12 o 15 anni di contributi può successivamente accedere alla pensione contributiva a 71 anni e ottenere gli arretrati maturati, se tutti i versamenti sono successivi al 1995.
Perché gli arretrati INPS sono bloccati?
Nonostante il diritto agli arretrati, molti contribuenti si trovano ad affrontare ritardi nei pagamenti da parte dell’INPS. Questo problema può essere dovuto a diversi fattori. In primo luogo, l’Istituto deve effettuare verifiche dettagliate sulla posizione assicurativa del richiedente, per accertare che i requisiti siano soddisfatti. Inoltre, l’elevato numero di domande può allungare i tempi di lavorazione.
Un altro aspetto da considerare riguarda l’eventuale restituzione dell’Assegno Sociale. Infatti, chi passa da questa misura assistenziale alla pensione contributiva a 71 anni potrebbe dover restituire le somme percepite in precedenza. Questa procedura, che richiede un ricalcolo degli importi, può contribuire a ulteriori ritardi nell’erogazione degli arretrati.
Come sbloccare il pagamento degli arretrati?
Per chi si trova in questa situazione, è fondamentale verificare lo stato della propria domanda attraverso il portale INPS o rivolgendosi a un patronato. In alcuni casi, un sollecito può accelerare l’elaborazione della pratica. Inoltre, è importante controllare che tutta la documentazione richiesta sia stata presentata correttamente, in modo da evitare ulteriori ritardi.