La cronaca degli ultimi giorni ha portato un gruppo di giovani studenti a chiedere aiuto alla piattaforma change.org nata per raccogliere le denunce sociali attraverso una raccolta firma, chiedendo consensi alla causa, attraverso la rete.
Da qualche giorno gira in rete un manifesto arrabbiato che si firma con lo slogan “Non una di meno”, utilizzato dalle attiviste e dagli attivisti che tanto si stanno battendo contro il fenomeno dei femminicidi.
“Siamo un gruppo di giovani universitari, lavoratori e rappresentanti di alcuni istituti superiori” si presentano così “dopo le tragiche storie di Ilaria Sula e Sara Campanella abbiamo deciso di reagire: chiediamo l’inserimento immediato di un programma strutturato alla sessualità, affettività ed emotività nelle scuole medie e superiori”, scrivono avanzando proposte.
“Numerosi studi confermano che questi programmi abbiano un ruolo fondamentale nel ridurre la violenza di genere e promuovere relazioni sane. Questo è un intervento necessario, perché le storie di ragazzi che alzano le mani sulle loro fidanzate, addirittura tra i ragazzi delle scuole medie, stanno diventando sempre più comuni, anche nelle nostre comunità di riferimento”, denunciano con la semplicità della loro età.
“Se necessario, siamo disposti a richiedere che le attività scolastiche vengano sospese e rimandate per far fronte all’urgenza e alla necessità di questi interventi. Non possiamo permetterci di aspettare di risolvere questi problemi. Rimandare il loro trattamento sarebbe irresponsabile e controproducente. Con la tua firma, puoi aiutarci a farci ascoltare” terminano, chiedendo una firma in rete che per loro ha il significato di un abbraccio sociale, di un ascolto necessario.





