Ad aprile 2025 molti pensionati potrebbero ricevere un incremento dell’assegno mensile fino a 96 euro, ma questa somma non verrà accreditata automaticamente dall’INPS. Per ottenerla, è necessario presentare una richiesta specifica, compilando correttamente la domanda di pensione.

Chi può ottenere i 96 euro in più sulla pensione?
L’aumento riguarda i pensionati che rientrano nel sistema contributivo post-1996, ovvero coloro che hanno iniziato a versare contributi dopo il 1995. Questa maggiorazione è legata al coefficiente di trasformazione del montante contributivo, che può variare in base al numero di figli avuti.

Ecco come funziona l’aumento:

Senza figli: coefficiente applicato del 5,608%
Con uno o due figli: coefficiente sale al 5,808%
Con più di due figli: coefficiente aumenta fino al 6,024%
Questo si traduce in un aumento della pensione annua e, di conseguenza, in un assegno mensile più alto fino a 96 euro.

Esempio pratico: quanto si può ottenere in più?
Prendiamo il caso di una lavoratrice di 67 anni con un montante contributivo di 300.000 euro:

Senza figli: pensione annua di 16.824 euro
Con uno o due figli: pensione annua di 17.424 euro
Con più di due figli: pensione annua di 18.072 euro
L’aumento mensile può quindi arrivare fino a 96 euro, rendendo questa opportunità particolarmente vantaggiosa per chi ha figli.

Come richiedere l’aumento della pensione?
Per ottenere la maggiorazione, è fondamentale compilare correttamente la domanda di pensione all’INPS, specificando il numero di figli. Un errore o una dimenticanza nella compilazione potrebbe far perdere questo beneficio.

Passaggi per richiedere l’aumento
Accedere al portale INPS con le credenziali SPID, CIE o CNS
Verificare la domanda di pensione e aggiornare i dati sui figli
Inviare la richiesta di ricalcolo della pensione
Attendere la conferma dell’INPS sulla nuova somma spettante
Perché è importante fare domanda?
A differenza di altri aumenti pensionistici che vengono erogati automaticamente, questa maggiorazione deve essere espressamente richiesta. Molti pensionati rischiano di non ricevere i 96 euro in più semplicemente perché non hanno aggiornato i propri dati con l’INPS.