La Procura Generale della Cassazione ha richiesto un terzo processo d’Appello per Gabriele Natale Hjorth, coinvolto nell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso a coltellate a Roma nel luglio del 2019. La richiesta è contenuta nella requisitoria scritta dell’avvocato generale Gabriele Mazzotta, depositata in vista dell’udienza prevista per il 12 marzo 2025.

Le motivazioni della richiesta
Il rappresentante della Procura Generale della Suprema Corte ha chiesto l’accoglimento dei ricorsi presentati sia dalla Procura Generale della Corte d’Appello di Roma sia dalle parti civili. Inoltre, ha proposto l’assorbimento dei motivi di ricorso avanzati dalla difesa di Natale Hjorth.

Uno degli elementi centrali della richiesta riguarda la necessità di un nuovo giudizio sulla credibilità del carabiniere Andrea Varriale, l’unico testimone sopravvissuto alla tragica aggressione. Secondo la Procura Generale, la sentenza d’Appello precedente presenta difetti di motivazione nella parte in cui ha ritenuto non del tutto attendibile la ricostruzione dei fatti fornita da Varriale, in particolare per quanto riguarda:

La dinamica della colluttazione tra i due americani (Finnegan Lee Elder e Gabriele Natale Hjorth) e i carabinieri.
Gli attimi immediatamente precedenti l’accoltellamento del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.
L’identificazione dei militari: secondo il carabiniere Varriale, entrambi i componenti dell’Arma si sarebbero qualificati con il tesserino di riconoscimento prima dello scontro.
Il contesto giudiziario
La vicenda giudiziaria ha già visto diverse fasi processuali:

In primo grado, nel 2021, sia Finnegan Lee Elder (autore materiale dell’accoltellamento) che Gabriele Natale Hjorth finirono condannati all’ergastolo.
In Appello, nel 2022, le condanne furono ridotte rispettivamente a 24 anni di reclusione per Elder e 22 anni per Natale Hjorth.
Nel secondo processo d’Appello, nel 2023, la pena di Natale Hjorth fu ulteriormente ridotta a 11 anni, riconoscendogli un ruolo secondario nell’omicidio.
Ora, con la richiesta della Procura Generale della Cassazione, si apre la possibilità di un terzo processo d’Appello, che potrebbe nuovamente modificare l’esito della vicenda giudiziaria. L’udienza del 12 marzo 2025 sarà decisiva per stabilire se il caso dovrà essere riesaminato.