Il Comune di Ottaviano ha deciso di negare l’autorizzazione per le riprese di una nuova serie televisiva scritta da Roberto Saviano, dedicata al blitz del Vicequestore Antonio Ammaturo contro la Camorra negli anni ’70 e ’80. La scelta dell’amministrazione, guidata dal sindaco Biagio Simonetti, rientra in una strategia chiara: promuovere un’immagine positiva della città e distaccarsi dalle narrazioni legate alla criminalità organizzata.
Una decisione per cambiare immagine
Ottaviano, in passato, è stato spesso scelto come set cinematografico, in particolare per produzioni come la serie Gomorra, che ha contribuito a radicare nell’immaginario collettivo un legame tra il territorio e la criminalità. Oggi, l’amministrazione comunale punta su un cambiamento di rotta, preferendo produzioni che esaltino la legalità e la rinascita sociale.
Il sindaco Simonetti ha spiegato la decisione con queste parole:
“Abbiamo ricevuto una richiesta per girare alcune scene presso il Palazzo Mediceo e altre zone della città. Dopo una valutazione approfondita e un confronto con esperti e storici locali, abbiamo scelto di non concedere l’autorizzazione, poiché riteniamo che la narrazione proposta non sia in linea con l’immagine di progresso che oggi vogliamo rappresentare per Ottaviano.”
Il dibattito: tutela dell’immagine o censura della memoria?
La scelta del Comune ha suscitato un acceso dibattito. Da un lato, molti cittadini e rappresentanti istituzionali sostengono la decisione, convinti che Ottaviano debba essere associato a un’immagine di riscatto, piuttosto che a racconti legati alla criminalità.
Dall’altro, alcuni esponenti del mondo culturale e giornalistico criticano la scelta, sottolineando che raccontare la lotta alla Camorra non significa glorificarla, ma anzi mantenere viva la memoria delle battaglie contro la criminalità. Per loro, la serie sarebbe stata un’opportunità per mostrare il coraggio delle forze dell’ordine, evidenziando il percorso di trasformazione della città.