Il governo è al lavoro per definire le misure necessarie a contenere il caro-bollette, con l’obiettivo di alleviare il peso economico su famiglie e imprese. Il nuovo decreto, attualmente in fase di definizione, mira a garantire un sostegno concreto attraverso risorse finanziarie mirate e nuove agevolazioni.

Le risorse disponibili per il decreto bollette
Uno degli aspetti centrali della discussione riguarda le coperture finanziarie, stimate in circa 3 miliardi di euro per i prossimi sei mesi. Tuttavia, il principale ostacolo resta la ricerca di fondi sufficienti per sostenere le misure previste.

Una parte delle risorse, pari a 600 milioni di euro, potrebbe essere recuperata attraverso le aste ETS (Emission Trading System), il meccanismo europeo che impone un costo alle emissioni di CO₂. Questi fondi verrebbero utilizzati per supportare le aziende energivore e le piccole e medie imprese (PMI), che rappresentano una parte essenziale dell’economia italiana.

Tuttavia, l’eliminazione degli oneri di sistema e l’uso di crediti d’imposta per ridurre il peso delle bollette al momento non sono soluzioni percorribili.

Tempistiche e prossimi passi
Data l’urgenza dell’intervento, il decreto dovrebbe essere discusso nel Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2025. In quella sede verrà esaminato anche il disegno di legge delega sul nucleare, con il quale il governo intende rilanciare il dibattito sull’energia atomica in Italia.

Parallelamente, si valuta la possibile riapertura del gasdotto South Stream nel caso di un accordo di pace tra Russia e Ucraina, una prospettiva che ha già suscitato polemiche politiche.

Bonus bollette: cosa cambia per le famiglie
Uno degli interventi più attesi riguarda il bonus elettrico per disagio economico, un aiuto destinato alle famiglie con difficoltà nel pagamento delle bollette. Il governo sta valutando un potenziamento del bonus, con un investimento di 1,3 miliardi di euro.

Soglia ISEE innalzata a 15.000 euro
Attualmente, il bonus bollette è riservato ai nuclei familiari con un ISEE fino a 9.530 euro (con massimo tre figli a carico). Con il nuovo decreto, la soglia potrebbe essere elevata a 15.000 euro, permettendo così a un numero maggiore di famiglie di beneficiare dello sconto.

Interventi per le imprese: energia a prezzi calmierati
Oltre agli aiuti alle famiglie, il governo sta studiando misure per contenere il costo dell’energia per le imprese. Una delle soluzioni in discussione riguarda la tassa sulle emissioni di CO₂, che potrebbe essere parzialmente destinata a sostenere le aziende.

In particolare, si ipotizza di utilizzare i fondi derivanti dalle aste ETS per estendere il meccanismo dell’Energy Release, che garantirebbe alle PMI energia a prezzi più bassi.

Possibili interventi sui prezzi del gas
Un altro punto centrale del decreto riguarda il differenziale di prezzo tra il gas europeo e quello italiano. Attualmente, il costo del gas in Italia è legato all’indice PSV (Punto di Scambio Virtuale), mentre a livello europeo si fa riferimento al TTF (Title Transfer Facility) della Borsa di Amsterdam.

Il governo punta a eliminare il differenziale tra i due mercati, riducendo così i costi per i consumatori. Inoltre, la Commissione Europea è stata sollecitata ad avviare un’indagine sulle speculazioni sui prezzi del gas, che potrebbero aver aggravato la crisi energetica.

Concessioni idroelettriche e Comunità Energetiche Rinnovabili
Tra le misure in discussione, il decreto potrebbe includere anche:

Proroga o rinnovo delle concessioni idroelettriche, per garantire maggiore stabilità nel settore dell’energia rinnovabile.
Riduzione degli oneri per la distribuzione del gas naturale, con l’obiettivo di abbassare i costi per utenti e imprese.
Estensione dei soggetti ammessi alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), includendo istituzioni pubbliche e organizzazioni benefiche.