L’Italia si prepara a una primavera tutt’altro che serena, con diversi fronti aperti che mettono a dura prova il governo. Tra tensioni con la magistratura, misure economiche contro il caro bollette e il nodo degli aiuti di Stato, il panorama politico e sociale appare sempre più incerto.

Il caso Delmastro e la crisi nei rapporti tra governo e magistratura
Uno dei punti più caldi riguarda la giustizia. La condanna a otto mesi inflitta al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, per il caso legato all’anarchico Alfredo Cospito, ha acceso il dibattito. Il dato più controverso è che la stessa Procura aveva chiesto l’assoluzione, ma il giudice ha deciso diversamente.

La tensione tra governo e magistratura è destinata a crescere, soprattutto in vista dello sciopero dei magistrati previsto per venerdì 27 febbraio. A rendere ancora più teso il clima è la decisione del CSM, che ha bocciato le nomine del procuratore di Roma Francesco Lo Voi, ritenendole squilibrate a sinistra e adottate in modo frettoloso. Una presa di posizione che arriva dopo l’iscrizione nel registro degli indagati di Giorgia Meloni, Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Valerio Mantovani.

Libertà di stampa e polemiche su Report
La questione della giustizia si intreccia con il tema dell’informazione. Ha fatto discutere la decisione di archiviare la querela presentata dal presidente del Senato Ignazio La Russa contro Sigfrido Ranucci, giornalista di Report, accusato di aver diffuso informazioni false. La vicenda riporta alla ribalta il dibattito sulla libertà di stampa e sul presunto “patentino antifascista”, un concetto che riemerge anche nel caso del Comune di Lodi, dove per organizzare eventi in sedi pubbliche sarebbe necessario rispettare specifici requisiti ideologici.

Caro bollette e aiuti alle imprese: le misure in arrivo
Sul fronte economico, il governo sta lavorando a un decreto per tagliare gli oneri di sistema sulle bollette, con l’obiettivo di alleggerire il peso su imprese e famiglie. Il problema principale è legato ai vincoli europei sugli aiuti di Stato, che potrebbero bloccare l’iniziativa.

Per finanziare l’intervento, l’esecutivo punta sui fondi recuperati dalla lotta all’evasione fiscale. Tra le misure già adottate:

Blocco delle false partite IVA: oltre 6.000 società “apri e chiudi” sono state fermate, impedendo la creazione di falsi crediti IVA per circa 3 miliardi di euro.
Recupero fiscale record: nel 2024, l’Agenzia delle Entrate ha riportato nelle casse dello Stato 33,4 miliardi di euro.
Questi fondi potrebbero essere impiegati per sostenere le famiglie e le imprese, ma resta da chiarire se Bruxelles considererà la misura un aiuto di Stato vietato.