A Torre Annunziata, a vent’anni dall’ordinanza di abbattimento, è stato finalmente demolito un capannone industriale abusivo situato in via Terragneta. L’operazione, eseguita in regime di autodemolizione da parte del proprietario, ha permesso di evitare costi a carico del Comune e della Cassa Depositi e Prestiti.

Un abuso edilizio in zona vincolata
Il capannone, realizzato con putrelle in ferro e lamiere zincate, occupava una superficie di circa 400 metri quadrati. Tuttavia, la struttura sorgeva su un’area sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale e ricadente nella zona rossa del Vesuvio, rendendone la costruzione illegale e pericolosa in caso di emergenze legate all’attività vulcanica.

Un lungo iter giudiziario
L’ordine di demolizione, emesso dal Tribunale di Torre Annunziata, risale al 2005, ma solo ieri è stato finalmente eseguito. Il lungo ritardo nell’abbattimento è un caso emblematico delle difficoltà burocratiche e amministrative che spesso ostacolano l’applicazione delle sentenze in materia di abusivismo edilizio.

Demolizione senza oneri pubblici
A differenza di molte altre operazioni di abbattimento, in questo caso il proprietario ha provveduto alla demolizione a proprie spese, evitando così un esborso economico per l’ente pubblico. L’autodemolizione, infatti, è una modalità che consente di velocizzare l’intervento e ridurre i costi per lo Stato e i Comuni.