Papa Francesco, pur in un momento di sofferenza e ricoverato all’ospedale Gemelli, ha deciso di convocare un Concistoro per la canonizzazione di due beati: Giuseppe Gregorio Hernández Cisneros e Bartolo Longo. La decisione è stata annunciata ieri dal Bollettino della sala stampa vaticana, suscitando grande emozione tra i fedeli, specialmente a Pompei, dove il fondatore del Santuario è amato profondamente.
I Beati che Diventeranno Santi
Giuseppe Gregorio Hernández Cisneros, medico e fedele laico venezuelano, e Bartolo Longo, fedele laico e fondatore del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, sono i due beati scelti da Papa Francesco per la canonizzazione. Giuseppe Gregorio Hernández, nato a Isnotu (Venezuela) il 26 ottobre 1864 e morto a Caracas il 29 giugno 1919, ha dedicato la sua vita alla cura dei poveri e dei malati, diventando un simbolo di fede e dedizione al servizio degli altri.
Bartolo Longo, nato a Latiano (Brindisi) il 10 febbraio 1841 e morto a Pompei (Napoli) il 5 ottobre 1926, ha fondato il Santuario di Pompei, luogo di pellegrinaggio e devozione mariana. La sua canonizzazione arriva dopo decenni di preghiere da parte dei fedeli che ne hanno richiesto l’ascesa agli altari.
L’Emozione dei Fedeli a Pompei
La notizia della canonizzazione di Bartolo Longo ha suscitato una grande gioia a Pompei, dove il fondatore del Santuario è venerato come un esempio di santità. Monsignor Tommaso Caputo, arcivescovo di Pompei, ha espresso la sua gratitudine verso il Papa, che, anche dalla sua “cattedra speciale” dell’ospedale, ha ascoltato le preghiere dei devoti. “Ogni parola sembra incapace di spiegare tutta la nostra commozione”, ha dichiarato, sottolineando come la decisione del Papa porti speranza e gioia per i tanti che si sono rivolti al Beato Longo chiedendo la sua intercessione.
Un Momento di Festa a Pompei
Al Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, le campane suonano a festa per celebrare la notizia della canonizzazione di Bartolo Longo. Monsignor Caputo si è recato in Basilica per pregare davanti all’immagine della Madonna del Rosario e nella cappella dedicata al Beato Bartolo Longo, dove ha guidato la recita del Te Deum. In preghiera con lui si sono uniti sacerdoti, diaconi, suore domenicane e pellegrini presenti nel Santuario, creando un’atmosfera di gioia e devozione.
La festa ha coinvolto anche i centri di carità legati al Santuario, come le case famiglia del Centro “Giovanni Paolo II” e la Mensa dei poveri “Papa Francesco”, testimoniando come la canonizzazione di Bartolo Longo sia una celebrazione di fede, speranza e amore per il prossimo.