Un presunto licenziamento illegittimo sta accendendo il dibattito pubblico e politico. Secondo quanto denunciato da Tammaro Della Corte, segretario della Flai-Cgil di Caserta, un lavoratore di un caseificio locale sarebbe stato licenziato subito dopo essersi iscritto al sindacato che tutela i lavoratori agricoli e delle industrie agroalimentari.
La Denuncia del Sindacato
Il giovane operaio, secondo quanto riferito dal sindacato, avrebbe ricevuto una lettera di licenziamento senza alcuna motivazione immediata. Solo successivamente, l’azienda avrebbe avanzato delle contestazioni nel tentativo di giustificare la decisione.
Della Corte ha definito il licenziamento “un atto palesemente illegittimo” e ha avviato una mobilitazione a Grazzanise, coinvolgendo il territorio e le istituzioni per denunciare quanto accaduto.
Reazioni Politiche e Sindacali
La vicenda ha scatenato una forte reazione da parte del mondo politico e sindacale. Susanna Camusso, senatrice del Pd ed ex segretaria della Cgil, ha chiesto un chiarimento urgente, sottolineando la gravità dell’accaduto:
“Tale provvedimento non solo violerebbe il diritto fondamentale alla libertà sindacale, ma comprometterebbe anche il rispetto dei principi democratici e delle garanzie costituzionali a tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici”.
Anche Francesco Mari, capogruppo di Avs nella commissione Lavoro della Camera, ha espresso dure critiche, inquadrando il caso come il risultato di un clima avverso ai diritti sindacali:
“Il risultato di questo odio sono datori di lavoro che credono di poter fare quello che vogliono, assecondati da un contesto che sembra legittimarli”.
La Posizione del Caseificio
Al momento, l’azienda non ha fornito una replica ufficiale alle accuse mosse dalla Flai-Cgil. Resta quindi da chiarire se il licenziamento sia riconducibile all’iscrizione del lavoratore al sindacato o se esistano altre motivazioni concrete.