A volte, la vita riserva sorprese che sembrano veri e propri miracoli. È il caso di Alberto Scaperrotta, imprenditore del settore auto e presidente della Scuderia Ferrari di Ariano Irpino, che dopo 32 anni ha finalmente recuperato la sua iconica Ferrari Testarossa. Un’odissea giudiziaria durata decenni, ma che oggi regala una soddisfazione dal sapore unico.
Una Storia Incredibile che Parte dal 1992
Tutto iniziò nel lontano 1992, quando Scaperrotta vendette la sua Ferrari Testarossa per 400 milioni di lire a un cliente che, però, si rivelò inaffidabile nei pagamenti. La questione finì in tribunale e l’auto venne posta sotto sequestro giudiziario, restando ferma per oltre tre decenni.
«Non so se essere felice o piangere – racconta Scaperrotta – perché questa vicenda mi ha creato enormi problemi fisici, economici e imprenditoriali».
Il Ritorno alla Gloria della Ferrari Testarossa
Una volta ottenuto il dissequestro, Scaperrotta si è trovato di fronte a una nuova sfida: riportare la sua Testarossa al massimo splendore. «L’auto necessitava di una manutenzione straordinaria, mai effettuata durante gli anni di custodia giudiziaria», spiega l’imprenditore.
Il costo di questo intervento è stato significativo, pari a oltre 60.000 euro, ma indispensabile per restituire alla Ferrari la sua bellezza e funzionalità.
Un Valore Emotivo e Economico Inestimabile
La Ferrari Testarossa, oggi, ha un valore di mercato che si aggira intorno ai 500.000 euro, ma per Scaperrotta è molto di più di un semplice investimento. «Ho speso in questi anni oltre tre milioni di euro. Questa Ferrari è parte della mia vita, non ha prezzo, e non intendo venderla», afferma con decisione.
Un Dubbio Ancora Aperto
Nonostante la gioia di aver recuperato l’auto, resta una questione irrisolta: chi deve farsi carico delle spese di manutenzione necessarie dopo anni di fermo? Scaperrotta chiede chiarezza: «Non vorrei aggiungere al danno la beffa. Spero che si faccia luce su questa vicenda in tempi brevi».