L’Italia affronta una delle più gravi carenze di personale sanitario in Europa, con un deficit di almeno 65mila infermieri. La situazione è allarmante se paragonata agli altri Paesi del G7: nel nostro Paese ci sono solo 6,4 infermieri ogni mille abitanti, mentre in Giappone, leader in questo ambito, il rapporto sale a 12,1. Per rispondere a questa emergenza, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato un’importante iniziativa: un protocollo con il Governo indiano per reclutare infermieri dall’India.

Perché mancano così tanti infermieri in Italia?
Le cause di questa crisi sono molteplici:

Fuga all’estero: Negli ultimi tre anni, oltre 15mila infermieri italiani hanno lasciato il Paese per cercare opportunità lavorative più remunerative all’estero.
Bassi stipendi: Con uno stipendio iniziale di circa 1600 euro al mese, gli infermieri italiani sono tra i meno pagati nel G7, soprattutto se paragonati ai colleghi statunitensi, che guadagnano fino a 79mila dollari lordi all’anno.
Scarso interesse per la professione: Ogni anno, circa 6mila studenti abbandonano il corso di laurea in Infermieristica, aggravando ulteriormente la carenza di personale qualificato.
Il protocollo con l’India: i dettagli
Il protocollo con l’India rappresenta una soluzione a breve termine per fronteggiare questa crisi. Secondo il ministro Schillaci:

Qualità e formazione: Gli infermieri indiani possiedono diplomi riconosciuti a livello internazionale e saranno formati per adattarsi al sistema sanitario italiano, incluso l’apprendimento della lingua italiana attraverso piattaforme online e corsi universitari.
Tempistiche rapide: Il protocollo è in fase di finalizzazione e dovrebbe essere operativo in tempi brevi.
Obiettivi principali: Questi professionisti saranno destinati non solo agli ospedali, ma anche alle nuove strutture di Sanità territoriale, come le Case di comunità, che devono essere completate entro il 2026 grazie ai fondi del PNRR.
Il piano per la Sanità territoriale
Uno degli obiettivi principali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è lo sviluppo della medicina territoriale. Questo progetto, finanziato con circa 7 miliardi di euro, prevede:

La costruzione di 1400 Case di comunità e ospedali locali per gestire cure non urgenti e assistenza ai pazienti cronici.
L’introduzione di tecnologie innovative come la telemedicina, per migliorare l’efficienza del sistema sanitario.
Tuttavia, la mancanza di personale infermieristico rappresenta un ostacolo significativo alla realizzazione di questi progetti.

Un’opportunità per gli infermieri indiani
Lo stipendio medio di un infermiere in India si aggira intorno ai 300-350 euro al mese, rendendo il mercato italiano particolarmente attrattivo. Oltre al vantaggio economico, i professionisti indiani potranno acquisire esperienze lavorative e formative in un contesto sanitario avanzato.