Un paradosso burocratico ha bloccato l’insediamento di un Centro per l’impiego destinato a sorgere in una palazzina sottratta alla camorra, progettata per ospitare un ufficio di legalità istituzionale. La causa di questo fermo è un’incongruenza nelle dimensioni della superficie dell’immobile, che non corrispondono perfettamente alle indicazioni burocratiche. Questo imprevisto ha sollevato un grave problema, tanto da indurre Severino Nappi, capogruppo della Lega in Regione, a presentare ieri un’interrogazione regionale sul caso.
“Scopriamo che la Regione combatte la camorra e la disoccupazione ‘a metri quadri’”, ha ironicamente commentato Nappi, sottolineando come la burocrazia stia ostacolando l’attuazione di un progetto fondamentale per la collettività. L’immobile, infatti, era già pronto per essere utilizzato come centro per l’impiego a Torre Annunziata, in un edificio sottratto alla criminalità organizzata. Tuttavia, le difficoltà burocratiche hanno portato le istituzioni regionali a cercare un’altra sede, che richiede una ristrutturazione preventiva costosa, con il rischio di sprecare risorse pubbliche.
“Di fronte alla possibilità di aprire un centro per l’impiego in un immobile già pronto e sottratto alla malavita, si preferisce cercare una nuova sede, con inevitabili costi aggiuntivi per ristrutturazione”, ha aggiunto Nappi, mettendo in evidenza come l’amministrazione regionale, secondo lui, stia affrontando male le criticità legate al recupero e al rilancio di territori con alta densità malavitosa e tassi di disoccupazione elevati. Questo episodio, dunque, evidenzia le difficoltà legate alla gestione delle risorse e alla realizzazione di progetti cruciali per il territorio.