Nuova svolta nelle indagini sull’attentato a Gabriele Agostini, 35enne ufficiale della Guardia di Finanza, vittima di un tentato omicidio il 21 marzo 2023 a Bacoli, in provincia di Napoli. A circa un anno dall’arresto del presunto autore materiale del tentato omicidio, questa mattina i Carabinieri del nucleo investigativo di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura partenopea, nei confronti di tre persone indagate di fabbricazione di ordigno esplosivo e concorso in tentato omicidio pluriaggravato.
Tra loro c’è anche la 39enne ex compagna dell’ufficiale superiore della Guardia di Finanza, ritenuta dagli investigatori la mandante del tentato omicidio. Per lei il gip Nicola Marrone ha disposto la custodia cautelare in carcere, mentre gli altri due indagati, che avrebbero concorso nella preparazione dell’ordigno esplosivo, sono posti agli arresti domiciliari. Sarebbe quindi la 39enne l’ideatrice del piano per uccidere Agostini, con il quale era in corso una separazione a dir poco conflittuale con screzi legati soprattutto agli incontri con il loro bambino di due anni, che la donna avrebbe tentato di impedire all’ex, con conseguenti denunce reciproche.
Esattamente un anno fa, il 16 ottobre 2023, i Carabinieri hanno arrestato il presunto autore materiale dell’attentato, i cui spostamenti nel giorno del tentato omicidio e in quelli immediatamente precedenti sono ricostruiti dagli investigatori della Procura di Napoli. Le indagini hanno così permesso di far luce sui rapporti tra quest’ultimo, originario del Foggiano, e l’ex moglie del finanziere, avvocato praticante a Foggia; è documentato in particolare un loro incontro a San Salvo Marina, in provincia di Chieti. Il tentato omicidio del finanziere Gabriele Agostini è avvenuto il 21 marzo 2023 in località Bellavista a Bacoli, comune dei Campi Flegrei a ovest di Napoli.
Il finanziere stava tornando dal lavoro a bordo della sua auto quando, alle 17.18, un ordigno posizionato sotto il veicolo è esploso. Nonostante la violenta deflagrazione, il finanziere è miracolosamente rimasto illeso, riuscendo a uscire dall’abitacolo attraverso il finestrino anteriore destro, mentre l’auto, avvolta dalle fiamme, è rimasta distrutta completamente in pochi minuti, nonostante l’intervento immediato dei Vigili del Fuoco. La forza dirompente e la natura micidiale dell’ordigno è evidenziata dal ritrovamento, da parte degli Artificieri del Comando provinciale dei Carabinieri di Napoli, di un frammento di lamiera del peso di circa 633 grammi a una distanza di circa 65 metri dalla vettura.
Il frammento era riconducibile al vano della ruota di scorta, verosimilmente a contatto o vicino al punto in cui è stato collocato l’ordigno, strappato via dall’esplosione e proiettato a notevole distanza. L’onda d’urto generata dall’esplosione ha provocato ingenti danni a tutto ciò che era nelle vicinanze, distruggendo il lunotto e i cristalli delle portiere e del tetto. Poi l’incendio generatosi immediatamente dopo l’esplosione ha distrutto tutto l’interno del veicolo.