La maggioranza parlamentare sta valutando una revisione del sistema dei fringe benefit, con l’obiettivo di uniformare il tetto massimo esentasse per tutti i lavoratori e, secondo fonti parlamentari, la soglia potrebbe oscillare tra i 1.500 e i 2000 euro, e la misura potrebbe essere inclusa nella prossima legge di bilancio.
Attuale Regolamentazione
L’ultima legge di bilancio ha stabilito una soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit di 2000 euro per i lavoratori con figli a carico e di 1.000 euro per tutti gli altri. Questa soglia permette ai beneficiari di utilizzare tali fringe benefit, inclusi buoni pasto e contributi per affitto o mutuo della prima casa, senza che il loro valore sia tassato. I fringe benefit rappresentano una forma di retribuzione in natura offerta dai datori di lavoro, che non concorre alla formazione del reddito imponibile del dipendente fino al raggiungimento dei limiti stabiliti dalla legge.
Vantaggi per Dipendenti e Datori di Lavoro
I fringe benefit fino a 2000 euro offrono vantaggi sia ai dipendenti, che ricevono beni o servizi non tassati, sia ai datori di lavoro, che possono dedurre interamente i costi sostenuti. Per esempio, buoni pasto e mense aziendali sono completamente deducibili, rendendo questi benefit particolarmente convenienti.
Modifiche nella Legge di Bilancio 2024
Nel 2023, i limiti di esenzione erano fissati a 258,23 euro per la maggior parte dei lavoratori dipendenti e a 3.000 euro per quelli con figli a carico. Con l’inizio del 2024, questi limiti sono stati rivisti: la soglia è stata alzata a 1.000 euro per tutti i dipendenti e a 2.000 euro per quelli con figli a carico.
La riforma allo studio potrebbe quindi stabilire un tetto unico, facilitando la gestione fiscale sia per i lavoratori che per le aziende, e incentivando l’uso dei fringe benefit fino a 2000 euro come parte integrante del pacchetto retributivo.