In un’operazione condotta dai Carabinieri Forestali di Marcianise, sono sequestrate 456 confezioni di acque minerali di diversi marchi in un piazzale esterno a Teverola, nel Casertano. Le bottiglie erano esposte alla luce diretta del sole, una condizione che ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo alla sicurezza e alla qualità del prodotto.
I militari, durante un controllo presso un’attività di rivendita all’ingrosso di alimenti e bevande, hanno scoperto che le confezioni d’acqua erano immagazzinate in condizioni non conformi alle normative sulla conservazione degli alimenti. Le bottiglie, esposte all’insolazione diretta, rischiavano di subire alterazioni chimiche e fisiche che potevano comprometterne la salubrità.
L’acqua minerale, per mantenere le sue proprietà organolettiche e la sicurezza per il consumo, deve essere conservata in ambienti freschi e lontano da fonti di calore e luce solare diretta. L’esposizione prolungata ai raggi UV può provocare la degradazione dei materiali plastici delle bottiglie, come il PET, con il rilascio di sostanze potenzialmente nocive nell’acqua.
Il legale rappresentante della società che gestisce l’attività è denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di detenzione in cattiva conservazione di prodotti destinati alla vendita. Questo reato, previsto dal Codice Penale, sottolinea l’importanza di garantire che tutti i prodotti alimentari siano conservati in condizioni tali da non mettere a rischio la salute dei consumatori.
Il sequestro di Teverola rappresenta un campanello d’allarme riguardo alla necessità di una maggiore attenzione e controllo nelle fasi di stoccaggio e conservazione dei prodotti alimentari, soprattutto in un contesto climatico come quello italiano, dove le temperature elevate possono facilmente compromettere la qualità degli alimenti se non gestiti correttamente.





