Una turbolenta vicenda di corruzione e compravendita di voti ha scosso la cittadina di Cercola, nella provincia di Napoli, in occasione delle elezioni amministrative del maggio 2023, poiché secondo le indagini condotte dai carabinieri e dalla DDA hanno rivelato un intricato intreccio di interessi illeciti che ha coinvolto figure politiche legate alla criminalità organizzata che avrebbero venduto voti per 30 euro.

Tariffe della Corruzione
Secondo quanto emerso dalle indagini, era stato stilato un vero e proprio “tariffario” per l’acquisto di voti. Ai potenziali elettori erano offerti infatti da 20 a 30 euro per il voto durante la prima tornata elettorale, e venti euro nel caso di ballottaggio. Questi pagamenti, destinati a garantire il consenso politico, si sarebbero svolti nell’ombra, tra gli angusti vicoli della corruzione.

Coinvolti nell’Intrigo

Tra gli arrestati figurano personaggi chiave legati al mondo della politica e della criminalità. Tra di essi, la figlia di un noto boss ergastolano, che al momento dei fatti ricopriva il ruolo di rappresentante di lista. Anche una candidata, con forti legami familiari al clan De Micco, e suo fratello, consigliere in una municipalità di Napoli, sono coinvolti nelle indagini. È emerso che queste figure non esitavano ad impegnare ingenti somme di denaro per assicurarsi il favore elettorale.

Ipocrisia e Moralismo

Una delle caratteristiche più sconcertanti di questo scandalo è l’ipocrisia manifestata dai responsabili una volta conclusa la tornata elettorale. Nonostante abbiano tentato di comprare il consenso dei cittadini, essi hanno poi accusato gli elettori di aver accettato denaro da più di un candidato, sottolineando una presunta mancanza di moralità da parte dei votanti. Tale comportamento ha sollevato ulteriori dubbi sulla sincerità delle loro intenzioni politiche e sulla loro integrità morale fino a trovare riferimenti ai voti venduti per 30 euro.

Arresti e Conclusione dell’Indagine

Sette individui sono stati arrestati nei quartieri di Ponticelli e San Giovanni a Teduccio di Napoli, oltre che nella località di Caravita di Cercola. Le prove raccolte dalle autorità, comprese le intercettazioni audio, hanno fornito un quadro chiaro delle pratiche illecite messe in atto durante il processo elettorale.

Lo scandalo delle elezioni amministrative a Cercola ha messo in luce l’inquietante connubio tra politica e criminalità, evidenziando l’urgenza di riforme e controlli più stringenti per preservare l’integrità del processo democratico. Tale episodio resta un monito sulla fragilità della nostra democrazia e sull’importanza di vigilare costantemente contro gli abusi di potere e la corruzione.