Una notte di violenza ha scosso la cittadina di Mondragone, nel Casertano, portando il sindaco Francesco Lavagna a sollecitare una risposta urgente dalle istituzioni superiori preposte alla sicurezza a causa di uno scontro tra bande. Le scene di guerriglia urbana, che hanno visto bande di cittadini bulgari armati di mazze di legno e sassi affrontarsi nel centro cittadino, hanno innescato un allarme sicurezza senza precedenti. Il sindaco Lavagna ha espresso profonda preoccupazione per l’escalation di violenza, affermando che tali eventi hanno acuito il diffuso senso di insicurezza e abbandono tra i cittadini. In risposta immediata, ha inviato una lettera al prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, chiedendo un intervento congiunto per contrastare efficacemente questi fenomeni, che minacciano di sfociare in situazioni ancor più gravi e difficili da gestire.
La richiesta del sindaco include la convocazione urgente del comitato tecnico per la sicurezza e l’ordine pubblico, al fine di valutare misure straordinarie e provvedimenti di ordine pubblico per rafforzare il presidio dello Stato sul territorio. Questa iniziativa è anche portata all’attenzione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, affinché sia garantita una risposta efficace e tempestiva.
Anche il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, ha condannato fermamente gli atti di violenza, definendoli una scena terribile che dimostra quanto la violenza e la follia siano purtroppo diventate all’ordine del giorno. Ha sollecitato il sindaco e il prefetto a istituire un tavolo per la sicurezza al fine di affrontare con determinazione questo problema.
Analogamente, il deputato campano della Lega, Gianpiero Zinzi, ha sottolineato la gravità della situazione a Mondragone, evidenziando che l’amministrazione sembra non accorgersi dello stato di abbandono e degrado già riscontrato quattro anni fa. Ha ribadito la necessità di affrontare con decisione il problema della sicurezza nella zona.
Infine, il deputato Agostino Santillo del Movimento 5 Stelle ha evidenziato la presenza di un’area considerata “ghetto”, occupata dalla comunità rom di origine bulgara, nei cosiddetti Palazzi Cirio, sottolineando l’importanza di affrontare con soluzioni concrete questa delicata questione sociale.