La storia di Aldo Converso, lavoratore esposto all’amianto che ha perso la vita a causa di un mesotelioma pleurico, è un triste esempio degli effetti devastanti di questa pericolosa sostanza. Dopo 18 anni di battaglia legale, la Corte d’Appello di Napoli ha finalmente condannato l’azienda di aerotrasporti Atitech Spa per la morte di Converso. L’uomo ha trascorso gran parte della sua vita lavorativa presso lo stabilimento ATI di Capodichino, esponendosi alle fibre di amianto senza essere adeguatamente informato dei rischi. Anche l’uso di presidi antinfortunistici contenenti amianto ha contribuito alla sua esposizione. La diagnosi di mesotelioma pleurico è arrivata nel 2005, poco dopo il suo pensionamento, e ha portato alla sua morte un anno dopo.

La famiglia di Converso ha intrapreso una lunga battaglia legale per ottenere giustizia. Sebbene l’azienda sia precedentemente condannata nel 2010 a risarcire la famiglia, la recente sentenza della Corte d’Appello ha aumentato l’importo del risarcimento a 90.000 euro, comprensivi degli interessi.

Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e legale della famiglia, ha espresso soddisfazione per la decisione della Corte, sottolineando tuttavia che i 18 anni trascorsi per ottenere giustizia sono stati troppi. La lotta per ottenere giustizia continua, con ulteriori azioni legali per compensare i familiari di Converso per le loro sofferenze e perdite.