Alessandro Pedersoli, il nipote dell’iconico attore Carlo Pedersoli, meglio conosciuto come Bud Spencer, è finito brutalmente aggredito lo scorso novembre a Roma in seguito a una lite stradale. La vittima, un imprenditore nel campo dell’abbigliamento di 27 anni, era colpito da vari pugni al volto da parte di un aggressore ancora sconosciuto, che successivamente è fuggito dalla scena del crimine. L’episodio ha scosso l’opinione pubblica per la violenza e la brutalità dell’attacco, avvenuto lungo il Lungotevere delle Armi. Pedersoli si trovava a bordo della propria auto insieme ad alcuni amici quando è affiancato da una Smart, poi risultata essere a noleggio, con a bordo due giovani.
Senza alcun motivo apparente, uno dei passeggeri della Smart ha preso di mira Pedersoli, colpendolo ripetutamente al volto con violenza. Nonostante non abbia reagito all’aggressione, Pedersoli ha riportato la rottura di tre denti e una frattura a un osso del viso a causa dei colpi inferti dall’aggressore.
Grazie alle indagini condotte dai poliziotti del commissariato Prati, con la collaborazione dei carabinieri di Pomezia, l’aggressore è identificato e arrestato. Si tratta di un 21enne, il cui nome non è reso noto dalle autorità. Il giovane è incriminato per lesioni gravi e il procuratore ha richiesto e ottenuto dal giudice la misura cautelare in carcere.
La notizia ha destato profonda indignazione tra la popolazione e ha sollevato interrogativi sulla crescente violenza nelle strade delle città italiane. Il pestaggio di Alessandro Pedersoli, avvenuto a seguito di una lite stradale apparentemente banale, evidenzia la necessità di adottare misure concrete per contrastare il fenomeno della violenza urbana e garantire la sicurezza dei cittadini.