Nel periodo natalizio del 2024, i pensionati italiani potrebbero ricevere un gradito bonus sul loro assegno INPS, come stabilito dall’articolo 70 della legge n. 388/2000. Questo importo aggiuntivo, pari a 154,94 euro, sarà erogato insieme alla pensione di dicembre 2024, ma solo per coloro che rientrano in determinati limiti reddituali. Chi avrà diritto a questo bonus? In particolare, il beneficio sarà destinato esclusivamente ai soggetti titolari di pensione delle gestioni private e agli iscritti alla gestione ex Enpals. È importante notare che questo importo sarà erogato temporaneamente, in attesa che l’INPS verifichi i redditi dei pensionati per l’anno 2024.

Tuttavia, ci sono alcune categorie di pensionati che non potranno beneficiare di questo bonus. Tra questi troviamo coloro che percepiscono una pensione di invalidità civile, assegni sociali o pensioni sociali, pensioni supplementari, indennizzi dei commercianti, pensioni e assegni degli enti creditizi e dei dirigenti d’azienda, nonché pensioni internazionali non tassate in Italia.

Per quanto riguarda i limiti di reddito, affinché un pensionato possa ricevere l’intero importo di 154,94 euro, il suo reddito complessivo individuale, derivante da tutti i trattamenti pensionistici, non deve superare i 7.936,87 euro (valore aggiornato al 2024), inclusi eventuali aumenti e maggiorazioni al trattamento minimo.

Inoltre, ci sono dei limiti di reddito imponibile Irpef da rispettare, che variano a seconda dello stato civile del pensionato. Ad esempio, un pensionato single non deve superare un reddito imponibile Irpef di 11.672,90 euro, mentre un pensionato coniugato non deve superare i 23.345,79 euro.

Per ottenere questo bonus non è necessario presentare alcuna domanda, poiché l’importo sarà accreditato automaticamente dall’INPS. Tuttavia, se un pensionato ritene che abbia diritto al bonus ma non lo abbia ricevuto, può presentare una domanda telematica denominata “ricostituzione di pensione”, indicando la richiesta dell’importo aggiuntivo previsto dall’articolo 70 della legge n. 388/2000.