Il nuovo anno 2024 porta con sé significativi cambiamenti nel panorama delle pensioni in Italia. A partire dal 3 gennaio, i pensionati potranno vedere l’arrivo dei primi assegni del nuovo anno, con importi che riflettono l’aggiornamento del 2024. La rivalutazione degli assegni pensionistici, basata sull’inflazione, registra un aumento del 5,4% per le pensioni che a dicembre 2023 non superavano i 2.272 euro lordi al mese, quattro volte l’importo minimo. Tuttavia, al crescere dell’importo pensionistico, l’aumento sarà parziale: dal 4,6% al 2,5% e infine all’1,2% per coloro che superano la soglia di 5.679 euro lordi al mese. Con un incremento medio di circa 100 euro al mese, gli aumenti varieranno in base all’importo iniziale della pensione.
Le regole per l’accesso al pensionamento anticipato subiranno modifiche significative. I requisiti per Quota 103, Ape sociale e Opzione donna saranno più restrittivi. Quota 103 richiederà un aumento della finestra di pensionamento a 7 o 9 mesi rispettivamente per chi lavora nel privato o nel settore pubblico, mentre l’assegno sarà ricalcolato tramite il metodo contributivo, con un probabile ribasso dell’importo. Il massimale sarà di circa 2.300 euro lordi al mese fino ai 67 anni di età.
Ape sociale richiederà un’età di 63 anni e 5 mesi, mentre Opzione donna scenderà a 61 anni (riducibili di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due anni). Tuttavia, è previsto che un numero significativamente inferiore di persone usufruirà di queste misure rispetto all’anno precedente: circa 17.000 per Quota 103, circa 2.200 per Opzione donna e 12.500 per l’Ape sociale. Le restrizioni più severe e i cambiamenti nei requisiti faranno sì che molti dovranno attendere di più per accedere a queste opzioni, con ritardi nell’erogazione delle pensioni anticipatamente richieste.