Un bonus sperimentale per gli anziani over 80 prenderà il via nel 2025, offrendo una prestazione universale a cittadini in situazioni di inabilità grave e con un Isee sotto i 6.000 euro. L’assegno, erogato dall’INPS, raggiungerà quasi 1.400 euro al mese per coloro che ne hanno maggiormente bisogno. Scopriamo insieme i dettagli di questa nuova misura.
1. L’Assegno di Accompagnamento Integrato: 1.380,76 Euro Mensili
Oltre all’assegno di accompagnamento da 531,76 euro, nel 2025 l’INPS erogherà una quota integrativa da 850 euro, denominata “assegno di assistenza”. In totale, la prestazione universale ammonta a 1.380,76 euro al mese. Il decreto legislativo approvato dal governo Meloni nell’ultimo Consiglio dei ministri ha destinato 500 milioni di euro per il periodo 2025-2026, mirando a integrare l’assegno di accompagnamento esistente.
2. Requisiti per l’Accesso al Bonus Anziani Over 80
La platea iniziale dei beneficiari sarà limitata. Solo coloro che hanno almeno 80 anni, un gravissimo bisogno assistenziale certificato dall’INPS e un Isee familiare sotto i 6.000 euro potranno accedere alla prestazione universale. Si stima che circa 25.000 persone in tutta Italia potranno beneficiare di questa misura nei primi anni.
3. Vincoli nell’Utilizzo dei Fondi Integrativi da 850 Euro
I fondi aggiuntivi da 850 euro potranno essere utilizzati esclusivamente per servizi specifici. Non sarà possibile spenderli per acquisti personali come cibo, vestiti o prodotti per l’igiene. La quota sarà destinata a pagare persone che forniscono assistenza personale, come caregiver o badanti, o per coprire le spese di strutture di cura.
4. Scelta Obbligatoria tra Assegni per Contratti e Servizi
Nelle Regioni che già prevedono assegni per contratti e servizi, coloro che riceveranno la prestazione universale dovranno scegliere tra i due benefici, poiché non saranno cumulabili.
5. Procedura di Domanda e Tempistiche
Al momento, non è ancora possibile presentare domanda per il nuovo sostegno agli over 80. La riforma è ancora in fase di approvazione. Il decreto dovrà passare attraverso le commissioni parlamentari e la Conferenza Stato-Regioni prima di essere nuovamente discusso e approvato dal Consiglio dei ministri. Solo a quel punto saranno fornite indicazioni dettagliate sulle modalità di presentazione delle domande.