Probabilmente per effetto di quel fenomeno che investe tutti i giovani prossimi ai 30, e che per timore della vita adulta ci spinge a regredire nell’età adolescenziale, ultimamente sono ossessionata da un film molto vintage, ma che secondo me merita l’attenzione di tutte le ragazze almeno una volta nella vita.
Sto parlando di “Le 10 cose che odio di te” (1999) che vede protagonisti i giovanissimi Heat Ledger e Julia Stiles, nei panni di Kat e Patrick. I due non hanno niente in comune, lei la classica ragazza studiosa, ambientalista e anticonformista,lui il classico ragazzo scapestrato sul quale girano storie improbabili a scuola, un accostamento tanto audace quanto cozze e patatine fritte.
Ebbene, se davvero non fosse per una serie di circostanze indotte da altre persone esterne che portano l’uno nella vita dell’altra, probabilmente i due non si sarebbero mai detti nemmeno “Ciao”. Eppure, nel corso del film, come capita in tutte le commedie romantiche, dopo una serie di appuntamenti, festeggiamenti e sbaciucchiamenti vari i protagonisti dimostrano che a volte essere due persone completamente contrapposte non ci rende per forza immuni alle frecce di cupido, capita di innamorarsi di individui tanto diversi da noi stessi e magari ci si sta anche bene, probabilmente per lo stesso principio che in Belgio ha reso cozze e patatine piatto nazionale.
Dopo vari intrighi e peripezie romantiche i due si allontanano perché Kat scopre che inizialmente Patrick si era avvicinato a lei non perché veramente interessato, ma perché veniva pagato per portarla fuori e permettere anche alla sua sorellina minore di uscire con un altro ragazzo. Per sfogare la sua rabbia Kat svolge un compito che gli era stato precedentemente assegnato dal professore di letteratura, e scrive quello dovrebbe essere un sonetto in stile Skakespeariano, ma che di fatto è più una lista di tutte le cose che lei aveva detestato in Patrick. Ciò che adoro di questo film , e che lo ha reso tanto famoso è proprio la scena in cui lei recita davanti tutta la classe quello che ha scritto, legge i 10 punti e quando arriva al punto 10 “ Odio il fatto che non ti odio, nemmeno quasi un pochino, nemmeno niente”, scoppia in lacrime.
È una scena che commuove tutti, ma sopratutto per quanto stupida ed adolescenziale possa sembrare racconta qualcosa di vero, e cioè il fatto spesso quando amiamo qualcuno lo odiamo perché quando ci fa del male vorremmo odiarlo davvero ma non ci riusciamo, non odiamo lui ma il fatto che di fronte all’amore siamo talmente inermi che non siamo nemmeno padroni dei nostri sentimenti.
I film per adolescenti come “Le 10 cose che odio di te” ci mostrano una parte dell’amore, l’inizio, quella che di solito viene chiamata “fase dell’innamoramento”, quello che viene dopo e cioè la relazione amorosa di solito viene mostrata nei film drammatici, perché ragazzi ciò che nei film non ci dicono è che avere una relazione è veramente difficile. Mettersi nei panni dell’altro, cercare di mettersi da parte quando l’altro ha bisogno di te, farne la tua priorità senza però annullarti, per non cadere in una sorta di legame tossico, nella realtà è più difficile di ciò che sembra. Il vero amore non è un colpo di fulmine sulla spiaggia, ma un compromesso tra due anime che se si vogliono sul serio non si odieranno mai.
P.S. Heat Ledger ci manchi tanto!