Incendiate nella notte l’auto e il ciclomotore del sindaco di Nola, Carlo Buonauro. I veicoli erano parcheggiati nello spazio antistante la villetta nella quale il primo cittadino vive con la sua famiglia. Le fiamme divampate dall’incendio hanno parzialmente danneggiato un muro dell’abitazione e hanno quasi raggiunto il primo piano dell’abitazione, dove dormivano la sorella con i figli. Sul luogo sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Nola e i Vigili del fuoco, che hanno spento le fiamme e hanno verificato l’agibilita’ dell’edificio. Al momento non risultano feriti. Sull’accaduto sta indagando la Polizia, che non esclude alcuna pista.

“Il gravissimo atto intimidatorio nei confronti del sindaco di Nola e della sua famiglia e’ il culmine di una serie di episodi intollerabili che stanno turbando non solo l’operato dell’amministrazione comunale, ma anche la serenita’ dell’intera comunita’. Adesso basta! Nessuno si illuda di poter fermare con questi gesti criminali il percorso di legalita’ e trasparenza avviato da Carlo Buonauro e dalla sua squadra, che proseguira’ senza tentennamenti”, scrive in una nota il consigliere regionale Massimiliano Manfredi.

“La gente perbene di Nola, che rappresenta la stragrande maggioranza della citta’, ha deciso di sostenere convintamente la costruzione di un futuro degno della propria storia – aggiunge Manfredi – Nessuno pensi che il lavoro intrapreso con intransigenza dal sindaco e dell’amministrazione possa essere messo in discussione, perche’ e’ quello che ha scelto e che vuole la Nola onesta e laboriosa”, aggiunge. “Nel pieno rispetto del lavoro che stanno conducendo le forze dell’ordine e la magistratura – prosegue Manfredi – chiedo al prefetto di Napoli di seguire personalmente la vicenda e di convocare al piu’ presto una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Allo stesso tempo, auspico che tutte le forze politiche, a prescindere dalle appartenenze, comprendano la delicatezza del momento e sappiano distinguere le legittime posizioni di parte dalla difesa di Nola e delle sue istituzioni democratiche”.