La notizia della morte della professoressa Gabriella Fabbrocini ha suscitato una profonda tristezza in tutta la comunità medica e tra i suoi pazienti. Come docente di dermatologia e direttore della scuola di specializzazione della Federico II, la professoressa Fabbrocini ha dedicato la sua vita alla cura dei malati e alla formazione dei giovani medici. Aveva 58 anni e da quanto si apprende si batteva contro un male incurabile. Origini di Terzigno, era punto di riferimento per tutta la Campania e sempre presente nei Paesi Vesuviani.

Il suo impegno non si è limitato al campo della dermatologia. Dieci anni fa, la professoressa Fabbrocini ha creato un ambulatorio per la cura dermocosmetologica delle reazioni cutanee da chemioterapici, dimostrando la sua grande solidarietà e il suo amore per i pazienti più fragili. Per questo impegno, ha ricevuto anche un prestigioso riconoscimento, che ha sottolineato la sua dedizione alla medicina e alla cura dei pazienti. La professoressa Fabbrocini è stata una grande figura della medicina italiana e internazionale, una personalità di grande spessore umano e professionale. La sua scomparsa rappresenta una grande perdita per tutti coloro che l’hanno conosciuta e amata. La sua eredità vivrà per sempre nella memoria di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla e di lavorare con lei.

Commovente il post del sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri: “Di questa assurda malattia non ne sapevo nulla perché per te la vita andava vissuta sempre, niente ti faceva paura. In questo periodo ci siamo sentiti spesso dove ancora una volta con la tua straordinaria professionalità mi curavi da un neo che iniziava a crearmi fastidi. Quanti litigi ma quanti abbracci perché il bene vince sempre su ogni incomprensione. Ricordo le tue lacrime alla presentazione del libro del tuo papà Alfredo, che è un poco anche il mio da quando ho perso i miei.
Il mio orgoglio nel dire Gabriella Fabbrocini è di TERZIGNO.
Buon viaggio Prof, resterai per sempre nei miei ricordi più belli. Sii sempre tosta e sorridi perché di così straordinari ed immensi ne ho visti pochi.
A Dio Gabriella. Rip amica mia”.