Il recente abbattimento a Pompei di un edificio abusivo, a spese del proprietario, ha sollevato l’attenzione sull’importanza di rispettare le norme edilizie e ambientali. L’ecomostro, situato in un’area dichiarata di notevole interesse pubblico e protetta da vincoli paesaggistici e ambientali, era stato edificato in zona sismica e attendeva l’ordine di demolizione dal lontano 1999. Nonostante ciò, il proprietario aveva lasciato l’edificio incompleto diventando un orribile manufatto abbandonato che comprometteva la bellezza del paesaggio circostante.

L’operazione di demolizione è stata portata avanti dal proprietario stesso in regime di autodemolizione. L’edificio era composto da due piani con una superficie coperta di mq. 224,12 al piano terra e una superficie coperta di mq. 189,75 al primo piano. L’altezza complessiva dal piano di campagna era di m. 6,62, con un volume fuori terra di mc. 1.460,27. Inoltre, sono state distrutte anche le fondamenta, costituite da una platea in conglomerato cementizio armato alta circa 50 cm, per cui la volumetria complessiva demolita ammonta a circa 1.527,51 metri cubi.

Questa operazione dimostra l’importanza di rispettare le leggi edilizie e ambientali, soprattutto in aree di notevole interesse pubblico. Le norme sono create per proteggere il patrimonio ambientale e culturale del nostro Paese, e il loro rispetto è un dovere di ogni cittadino e di ogni proprietario di immobili. Le costruzioni abusive non solo danneggiano il paesaggio e l’ambiente circostante, ma rappresentano anche un pericolo per la sicurezza pubblica.