I nostri politici passano molte ore davanti a computer, tablet e smartphone, nonché sui social network, che sono diventati il mezzo più utilizzato per la comunicazione politica. Questo comportamento ha causato una serie di problemi alla vista, come miopia, abbassamento della vista, stanchezza e pressione dell’occhio, che richiedono una soluzione. Pertanto, è stato richiesto il rimborso delle spese sostenute dai vari ottici. Lenti a contatto, test diagnostici, visite oculistiche e acquisto di occhiali multifocali sono solo alcune delle spese che i parlamentari sono costretti a sostenere, tutte a carico della Camera dei Deputati.
La Camera dei Deputati ha messo a disposizione un plafond per i 400 deputati, con una soglia che va da un minimo di 1 euro a un massimo di 300 euro all’anno. Questi costi dovrebbero riguardare solo le spese effettuate per aiutare i parlamentari che hanno subito un abbassamento della vista a causa del loro duro lavoro. Tuttavia, come sottolineato dai media, c’è anche chi preferisce portarsi a casa occhiali da sole di ultima generazione.
Ogni mese, una somma di 526 euro viene trattenuta dalla busta paga dei deputati per coprire l’assicurazione sanitaria obbligatoria. Questa assicurazione offre un rimborso al 90% delle spese sanitarie effettuate dal parlamentare e dai suoi familiari. Tuttavia, la polemica è sorta quando questo fondo ha permesso ai parlamentari di ottenere tamponi gratuiti durante la pandemia di Covid-19.
In questo scenario, è importante valutare attentamente le spese effettuate e adottare misure per evitare abusi del sistema. Gli sforzi dovrebbero essere concentrati sul fornire un’assistenza adeguata ai parlamentari, in modo che possano svolgere al meglio il loro lavoro, ma senza sprechi inutili.