La vertenza legale riguardante gli aumenti del costo dell’acqua ad uso domestico a Gragnano, promossa dal movimento di tutela dei diritti dei cittadini “Dimensionecivica”, sembra essere una questione delicata e di grande interesse per i residenti della zona. La Gori Spa, società di gestione delle risorse idriche dell’Ato3, della quale la città della pasta fa parte, e i Comuni dei Monti Lattari sono coinvolti nella vicenda. Secondo quanto rilevato dal Consiglio di Stato con sentenza n. 5309/2021 del luglio dello stesso anno, ci sono aumenti tariffari a partire dalle annualità 2012 e fino a oggi, che si presumono sovrastimati ed erronei. Non solo il movimento “Dimensionecivica”, ma anche altri comitati civici come “Acqua bene Pubblico” del territorio Stabiese-Monti Lattari hanno rivendicato sugli aumenti tariffari. A riportare la notizia è il quotidiano Roma oggi in edicola.
I legali di “Dimensionecivica” hanno presentato una diffida con la messa in mora della Gori, che costituisce l’inizio di una lunga serie di iniziative di questo tipo. Dalla sede del movimento di via Pasquale Nastro, è annunciato il proseguimento di azioni analoghe che si basano su una precedente pronuncia della Corte Costituzionale, riguardante il canone di depurazione delle acque nere degli impianti domestici.
Il canone è riscosso in bolletta dalla Gori, anche se in assenza del corrispettivo servizio. Si tratta, quindi, di rimborsi che la società di gestione avrebbe dovuto restituire agli utenti ma che non ha ancora corrisposto.