Terremoto per la refezione scolastica sangennarese. Il servizio di mensa per gli alunni, infatti, rischia di subire grosse conseguenze dopo la sentenza del Tar di Napoli che ha bloccato l’appalto alla “Omnia Opera” e condannato il Comune al pagamento delle spese. La commessa doveva terminare a giugno del 2014, ma a questo punto nei plessi del territorio la situazione è piuttosto precaria in attesa di ulteriori novità. La decisione dei giudici riguarda il ricorso proposto dalla società Alimeca contro il Comune di San Gennaro Vesuviano e contro il Consorzio Omnia Opera. Il ricorrente chiedeva l’annullamento, previa sospensione, della determinazione con cui il responsabile dei Servizi Sociali del Comune di San Gennaro Vesuviano aveva aggiudicato l’appalto in via definitiva alla Omnia Opera.
Il presidente del Consorzio Omnia Opera Scarl, Ferdinando Raia, ha dichiarato di «essere stato condannato con sentenza passata in giudicato per reati di partecipazione a organizzazioni criminali, riciclaggio e frode». Tale dichiarazione di per sé avrebbe dovuto – scrivono i giudici del Tar – indurre la stazione appaltante ad escludere il consorzio dalla procedura di evidenza pubblica, o quantomeno ad approfondire la posizione del Consorzio aggiudicatario, considerato peraltro che pochi giorni dopo l’aggiudicazione è sopravvenuta la notizia, diffusa dagli organi di stampa, dell’arresto del presidente del Consorzio Omnia Opera, per il reato di “riciclaggio di capitali illeciti”.
Nella sentenza, il Tribunale amministrativo regionale della Campania, sezione seconda, ha accolto il ricorso e annullato, fra le altre cose, la determinazione n. 37 del 4.4.2013; il verbale con cui la commissione di gara ha ritenuto congrue le giustificazioni rese dalla Omnia Opera Scarl. Inoltre, ha condannato il Comune di San Gennaro Vesuviano e il Consorzio Omnia Opera, in solido tra loro, al pagamento delle spese di  giudizio quantificate in duemila euro, nei confronti della società ricorrente.