Paziente e collega denuncia l’ospedale: “Da un mese il farmaco chemioterapico è introvabile”

Armando Federico Ascolese è affetto dalla rara Sindrome di Rosai–Dorfman

A cura di Redazione
10 dicembre 2025 10:42
Paziente e collega denuncia l’ospedale: “Da un mese il farmaco chemioterapico è introvabile” -
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Armando Federico Ascolese, giovane di Poggiomarino e nostro collega, è affetto dalla rara Sindrome di Rosai–Dorfman. Ieri è stato costretto a presentare una denuncia contro la direzione dell’Azienda Ospedaliera Federico II di Napoli e contro i responsabili della gestione farmaceutica, dopo che da quasi un mese non gli viene fornito il farmaco necessario a proseguire la chemioterapia. Ascolese riferisce di aver completato il terzo ciclo del trattamento e di essersi presentato regolarmente all’ospedale per iniziare il quarto, scoprendo però che il medicinale Leustatin (Cladribina) non era disponibile. In denuncia afferma che “il ciclo non poteva essere iniziato perché il farmaco risultava mancante” e che gli è stato comunicato di dover attendere ulteriori giorni “nonostante fosse stata inoltrata la richiesta di approvvigionamento già da tempo”.

Il giovane racconta come, dal giorno in cui il quarto ciclo avrebbe dovuto iniziare, abbia più volte cercato informazioni, senza ottenere alcuna risposta concreta: “Non ho ricevuto alcuna notizia sul motivo di questa assenza del farmaco, mentre la mia malattia continua ad avanzare”. Dichiara inoltre nella sua denuncia ai carabinieri di Poggiomarino che, dopo essersi rivolto anche alla casella email dedicata ai farmaci oncologici, “non mi è stata data alcuna data certa sulla disponibilità del medicinale, né motivazioni chiare sul ritardo”.

La conseguenza è l’interruzione forzata della terapia programmata: “Non avrei comunque iniziato il quarto ciclo, facendo slittare così anche i successivi”, sottolinea nella denuncia, mettendo in evidenza come il ritardo rischi di compromettere l’efficacia dell’intero piano terapeutico. Per questo Ascolese ha denunciato i vertici dell’ospedale e tutti i responsabili del processo di approvvigionamento, invocando il reato di omissione o rifiuto di atti d’ufficio e riservandosi di costituirsi parte civile per il riconoscimento dei danni.

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