La Guardia di Finanza di Scafati sequestra 780mila euro

Frodi fiscali e autoriciclaggio

A cura di Redazione
17 dicembre 2025 11:52
La Guardia di Finanza di Scafati sequestra 780mila euro -
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Maxi operazione della Guardia di Finanza di Scafati, che ha eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, per un importo complessivo di 781.326,60 euro. Il provvedimento è stato disposto dal Gip, su richiesta della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, nei confronti di sei soggetti operanti nell’area dell’Agro nocerino-sarnese.

Contestualmente sono state applicate misure cautelari personali e notificati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Le accuse contestate

Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di:

trasferimento fraudolento di beni e valori

emissione di fatture per operazioni inesistenti

dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di false fatture

omessa dichiarazione fiscale

autoriciclaggio dei proventi illeciti

Secondo l’accusa, parte delle somme sarebbe stata reimpiegata attraverso operazioni bancarie internazionali, con flussi diretti verso la Repubblica Popolare Cinese.

Le indagini partite da una verifica fiscale

L’inchiesta trae origine da una verifica fiscale avviata dalla Guardia di Finanza sotto il coordinamento del Comando provinciale di Salerno, nell’ambito di un’attività mirata al contrasto delle frodi in materia di IVA e imposte dirette.

Gli accertamenti hanno riguardato una società con sede a Sarno, operante nel commercio di prodotti di panetteria. Sin dalle prime verifiche sarebbero emerse gravi irregolarità, tra cui:

impiego di manodopera straniera priva di regolare permesso di soggiorno

omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali ai fini delle imposte sui redditi e dell’IVA a partire dal 2021

Il sistema delle false fatturazioni

Le successive attività investigative hanno permesso di ricostruire un articolato sistema di false fatturazioni, con documenti fiscali emessi e ricevuti dalla società al solo scopo di ridurre indebitamente il carico tributario.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il meccanismo si sarebbe basato sull’utilizzo di società “cartiere”, formalmente intestate a prestanome, ma di fatto riconducibili agli indagati.

Il sequestro disposto dal Gip

Alla luce degli elementi raccolti, il Gip ha disposto il sequestro preventivo nei confronti di persone fisiche e giuridiche, finalizzato alla confisca diretta e per equivalente del profitto dei reati contestati, attualmente quantificato in oltre 780mila euro.

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