"Così non si vede più il colore". Ecco come vendono la carne scaduta

Nuove denunce dai lavoratori della grande distribuzione

A cura di Redazione
14 dicembre 2025 17:30
"Così non si vede più il colore". Ecco come vendono la carne scaduta -
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Continuano a emergere segnalazioni preoccupanti su una pratica che rappresenta un serio rischio per la sicurezza alimentare: la rielichettatura di carne prossima alla scadenza o già scaduta, successivamente rimessa in vendita come prodotto fresco sugli scaffali dei supermercati.

A denunciare il fenomeno sono dipendenti del settore alimentare, in particolare addetti ai reparti macelleria e gastronomia, che descrivono un meccanismo sistematico e consolidato. Le loro testimonianze, raccolte anche in forma anonima, delineano uno scenario che va ben oltre singoli episodi isolati.

Un sistema già noto, ma ancora diffuso

Il problema non è nuovo. Diverse inchieste giornalistiche, tra cui quella trasmessa dalla trasmissione televisiva Mi Manda Rai Tre, hanno già documentato casi simili negli anni scorsi. Tuttavia, le nuove segnalazioni suggeriscono che la pratica sia tutt’altro che superata e che continui a essere applicata con regolarità.

«La carne scaduta viene rietichettata e rimessa in vendita come se fosse fresca», racconta un lavoratore con quasi 25 anni di esperienza nel settore. «Parliamo di prodotti scaduti anche da sei o sette giorni. Non è carne fresca, ma viene trattata come tale».

La “procedura standard” interna

Secondo le testimonianze, il controllo delle date di scadenza avverrebbe regolarmente all’inizio di ogni turno. Tuttavia, anziché portare allo smaltimento dei prodotti non più idonei, questo passaggio sarebbe spesso seguito da una riconfezione.

«Internamente la definiscono una procedura normale, quasi automatica», spiega un altro addetto. Il sistema riguarderebbe diverse tipologie di alimenti, non solo carne bovina, ma anche pollo, maiale, vitello, oltre a pesce e formaggi.

Trasformazioni per mascherare l’aspetto

Un elemento particolarmente inquietante riguarda le modalità con cui la carne viene “recuperata”. I prodotti prossimi alla scadenza o già scaduti verrebbero trasformati per renderli visivamente più appetibili e difficilmente riconoscibili.

«Una polpa da brodo diventa bocconcino, un’arista intera viene affettata, una fettina viene macinata», racconta un dipendente. «Con la panatura non si vede più il colore della carne. Molto del macinato esposto sui banchi arriva da riconfezionamenti di carne vecchia».

L’indagine della Procura di Mantova

Le segnalazioni non si fermerebbero alla grande distribuzione. Secondo quanto riferito, un macello avrebbe acquistato carne già scaduta, per poi rilavorarla e rivenderla a ristoranti e mense. Su questi presunti episodi è intervenuta la Procura di Mantova, che ha aperto un’indagine per accertare eventuali responsabilità penali e violazioni delle normative sanitarie.

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