Assalto di camorra, autori identificati grazie a TikTok

Decisive le telecamere e le indagini sui social

A cura di Redazione
20 dicembre 2025 15:00
Assalto di camorra, autori identificati grazie a TikTok -
Condividi

Le telecamere nascoste dell’autorità giudiziaria riprendevano stese armate, summit e pattugliamenti criminali. Poi, fotogramma dopo fotogramma, i carabinieri davano un nome a ogni volto. Un lavoro investigativo capillare che ha incrociato riprese video, osservazioni sul territorio e analisi dei social network, in particolare TikTok, rivelatosi uno strumento chiave nell’inchiesta che ha portato a otto arresti contro il clan Sequino, eseguiti oggi, 18 dicembre.

Al centro dell’indagine, coordinata dall’autorità giudiziaria, anche l’attività di web patrolling dei militari dell’Arma. Gli investigatori hanno scandagliato i profili social di soggetti già noti o ritenuti vicini agli ambienti criminali, trovando riscontri decisivi proprio sui contenuti pubblicati sul popolare social dei video brevi.

L’identificazione tra fotogrammi e social network

Nell’ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari emerge con chiarezza il metodo utilizzato: accanto alle immagini delle telecamere, che immortalano gli indagati mentre impugnano armi o controllano il territorio, compaiono le foto e i video estratti da TikTok. Il confronto diretto ha consentito di attribuire un’identità precisa ai soggetti ripresi durante le attività criminali.

La scelta si è rivelata particolarmente efficace per la natura stessa del social network, utilizzato spesso per condividere contenuti quotidiani e recenti. A differenza di altri social, dove le immagini possono essere datate, TikTok ha fornito agli investigatori riferimenti aggiornati, utili anche per confrontare abbigliamento, accessori e modalità di comportamento.

Lo scontro tra clan per il controllo della Sanità

Le indagini hanno inoltre ricostruito i contrasti tra il clan Sequino-Savarese, alleato con il gruppo Pirozzi, e il clan Vastarella, tornato in campo dopo la scarcerazione di alcuni elementi di vertice. Una rivalità legata al controllo del rione Sanità, culminata in stese armate, intimidazioni e tentati omicidi.

Secondo quanto emerso, il centro del quartiere sarebbe stato presidiato dal gruppo Sequino-Savarese, mentre l’area di via Fontanelle restava storicamente sotto l’influenza dei Vastarella. In questo contesto si inseriscono gli episodi di violenza che hanno alimentato la faida e rafforzato l’allarme sociale nel quartiere.

Segui il Fatto Vesuviano