Ammanco di due milioni dalle casse dei carabinieri, condanna a 9 anni

Nove anni di carcere per un ex brigadiere

A cura di Redazione
13 dicembre 2025 10:22
Ammanco di due milioni dalle casse dei carabinieri, condanna a 9 anni -
Condividi

Si è concluso con una pesante condanna il processo a carico di Tommaso Tafuro, brigadiere capo con qualifica speciale in congedo, riconosciuto colpevole di peculato militare continuato e pluriaggravato. Il Tribunale Militare di Napoli ha inflitto all’ex carabiniere una pena di nove anni, un mese e quindici giorni di reclusione militare per essersi appropriato, nel corso degli anni, di circa due milioni di euro appartenenti all’Arma.

Il denaro sottratto era custodito nelle casse del Comando Legione Carabinieri Campania, dove Tafuro aveva operato prima del pensionamento.

La scoperta dell’ammanco dopo il pensionamento

L’inchiesta ha preso avvio nel 2021, poco dopo il collocamento in quiescenza dell’imputato per raggiunti limiti di età. Il militare che gli è subentrato nel ruolo ha infatti riscontrato gravi irregolarità nella gestione dei conti, facendo emergere un ingente ammanco di denaro.

La segnalazione ha dato il via alle indagini, coordinate dalla Procura Militare e affidate al Comando Provinciale dei Carabinieri, che hanno rapidamente concentrato l’attenzione sull’ex brigadiere, in virtù delle mansioni svolte e del diretto accesso ai fondi.

Incassati indebitamente 78 assegni

Gli accertamenti hanno permesso di ricostruire il meccanismo utilizzato per sottrarre il denaro. Tafuro avrebbe incassato in modo illecito 78 assegni, appropriandosi gradualmente delle somme che gli erano state affidate per ragioni di servizio.

Il quadro probatorio raccolto dagli investigatori ha confermato una gestione sistematica e prolungata delle somme sottratte, fino a raggiungere un importo complessivo stimato in circa due milioni di euro.

La sentenza del Tribunale Militare di Napoli

Il processo di primo grado si è svolto davanti al Tribunale Militare di Napoli. Al termine della requisitoria del Pubblico Ministero, il collegio giudicante – presieduto da Fabio Dente, con i giudici Gaetano Carlizzi e il capitano Francesco Morfino – ha emesso la sentenza di condanna.

Oltre alla pena detentiva, il tribunale ha disposto il pagamento delle spese processuali, la degradazione come pena accessoria e la condanna al rimborso delle spese sostenute dall’Amministrazione della Difesa, costituitasi parte civile tramite l’Avvocatura Distrettuale dello Stato.

Risarcimento danni richiesto dall’Amministrazione della Difesa

L’Avvocatura dello Stato ha inoltre avanzato richiesta di risarcimento per i danni subiti dall’Amministrazione della Difesa. La quantificazione comprende due milioni di euro per il danno patrimoniale e 500mila euro per il danno all’immagine, ritenuta gravemente compromessa dalle condotte dell’imputato.

Segui il Fatto Vesuviano