Uffici chiusi, a Natale e Capodanno non si può morire

«A Napoli è praticamente vietato morire a Natale e Capodanno». È la denuncia di Gennaro Tammaro, impresario funebre, dopo che il Comune ha comunicato la chiusura dell’Ufficio di Stato Civile – quello...

30 novembre 2025 08:30
Uffici chiusi, a Natale e Capodanno non si può morire -
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«A Napoli è praticamente vietato morire a Natale e Capodanno». È la denuncia di Gennaro Tammaro, impresario funebre, dopo che il Comune ha comunicato la chiusura dell’Ufficio di Stato Civile – quello deputato a ricevere le denunce di decesso – nei giorni 25 dicembre 2025 e 1° gennaio 2026.

Secondo Tammaro, la decisione ignora un fatto evidente: «I decessi non si programmano. Trattare l’ufficio decessi come un semplice sportello amministrativo è irrispettoso verso le famiglie già provate dal lutto».

I rischi: funerali rimandati e pratiche ferme

La chiusura potrebbe comportare ritardi significativi per funerali e sepolture. Se un decesso avviene nelle ore precedenti i giorni festivi, i familiari non possono presentare la denuncia – obbligatoria e da effettuare almeno 16 ore dopo la morte – fino alla riapertura dell’ufficio. Un blocco che rischia di creare disagi emotivi, organizzativi e igienico-sanitari.

L’appello di Confesercenti Onoranze Funebri

Sulla vicenda interviene anche Confesercenti Onoranze Funebri, definendo la scelta del Comune «incomprensibile» e «potenzialmente devastante» per i cittadini. Il presidente Valerio Dominech sottolinea che lo Stato Civile è un servizio essenziale: «Il decesso non conosce festività. È impensabile che due giornate di festa diventino giorni sospesi, in cui le famiglie non sanno a chi rivolgersi».

L’associazione ricorda che senza la denuncia del decesso non è possibile avviare alcuna operazione: spostamento della salma, certificazioni, né tantomeno l’organizzazione del rito funebre. «Una città come Napoli – conclude Confesercenti – non può permettersi vuoti amministrativi di questo tipo».

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