La Legge di Bilancio 2026 potenzia il sostegno alla natalità e all’occupazione femminile: il Bonus Mamme Lavoratrici passa dai 40 euro previsti nel 2025 a 60 euro al mese, per un totale annuo di 660 euro per i mesi effettivamente lavorati. Nonostante l’aumento, l’Istat stima che il bonus interesserà circa 865 mila lavoratrici, su un totale di 2,5 milioni di madri occupate in Italia, con una spesa pubblica stimata di 570 milioni di euro.

Chi può richiedere il Bonus 2026

Il sostegno è destinato alle madri lavoratrici che rispettano requisiti specifici su reddito e numero di figli.

Lavoratrici ammesse

Dipendenti: esclusi i lavoratori domestici;

Autonome: iscritte alle gestioni previdenziali obbligatorie autonome, comprese le casse professionali.

Limite di reddito

Reddito da lavoro fino a 40.000 euro annui.

Requisiti sui figli

Il bonus varia in base all’età del figlio più piccolo:

Categoria Numero minimo di figli Età del figlio più piccolo
Madri con 2 figli 2 (inclusi adottati o in affidamento) Inferiore a 10 anni
Madri con 3 o più figli 3 o più (inclusi adottati o in affidamento) Inferiore a 18 anni

Il requisito deve sussistere al 1° gennaio 2025 o perfezionarsi entro il 31 dicembre 2025. Il diritto al bonus decorre dal mese in cui il requisito si realizza, ad esempio dalla nascita del secondo figlio durante l’anno. Il diritto non decade in caso di decesso del bambino o affidamento esclusivo a uno dei genitori.

Come presentare domanda

Le modalità ufficiali per il Bonus 2026 non sono ancora state definite dall’INPS, ma probabilmente seguiranno le procedure già adottate nel 2025:

Online sul portale INPS tramite SPID Livello 2, CIE 3.0, CNS o eIDAS;

Contact Center INPS: numero verde 803.164 (rete fissa) o 06 164.164 (rete mobile);

CAF o Patronati: supporto per la compilazione della domanda e verifica dei requisiti.

Un sostegno concreto per le madri lavoratrici

L’incremento del bonus a 60 euro mensili rappresenta un passo concreto della politica di sostegno alla natalità e all’occupazione femminile, offrendo certezza sull’importo erogato e un aiuto diretto alle madri lavoratrici con almeno due figli.