“Non uscite di casa”, “vi scuoio vivi” e altre gravi minacce: per quattro mesi, due persone residenti in Campania sono state bersaglio di un vero e proprio cyberstalking, orchestrato da due influencer noti sui social con migliaia di follower. La vicenda, emersa dalle denunce delle vittime, ha portato la Procura di Napoli Nord, con il pm Paolo Martinelli, a richiedere e ottenere dal Gip una misura cautelare in carcere. Uno dei due indagati è arrestato, mentre l’altro risulta al momento irreperibile.
Gli accertamenti hanno confermato che le vittime sono perseguitate tramite video offensivi e dirette live, diffusi di giorno e di notte, contenenti minacce e insulti gravissimi. La prima vittima era stata accusata ingiustamente di una violenza sessuale, mentre la seconda era stata presa di mira per aver rilasciato dichiarazioni giudicate false dall’influencer. Le persecuzioni hanno avuto un impatto drammatico sulla vita dei due, tanto che una delle vittime ha manifestato pensieri suicidari a causa della pressione psicologica subita.
“Un aspetto importante di questa vicenda”, sottolinea l’avvocato Arnaldo Bernini, legale delle vittime, “è che dimostra come il mondo virtuale sia in realtà capace di produrre effetti materiali devastanti sulla vita delle persone”.
La Procura ha ottenuto la chiusura di diversi profili social riconducibili agli indagati. Dopo l’arresto del primo influencer, l’altro ha pubblicato un video con cui si congedava dai follower, sostenendo che “la giustizia in Italia non funziona… è come un cancro… gli innocenti stanno in carcere e i colpevoli a piede libero”.
L’indagine rappresenta uno dei casi più rilevanti di persecuzione online in Campania, evidenziando i rischi concreti legati all’abuso dei social network e alla diffusione di contenuti intimidatori.