Restano ancora da chiarire le circostanze della morte di Andrea Costantini, 38 anni, trovato senza vita lo scorso 15 settembre all’interno di una cella frigorifera di un supermercato di Termoli, dove lavorava.
I genitori dell’uomo, originari dell’Abruzzo e residenti in un comune della provincia di Pescara, non credono all’ipotesi del suicidio e hanno presentato una denuncia alla Procura di Larino, ipotizzando invece omicidio o, in subordine, istigazione al suicidio.

Attraverso il loro legale, avvocato Piero Lorusso, i familiari hanno depositato un esposto corredato da fotografie del corpo del figlio, che – si legge nel documento – «presenta strani segni intorno al collo che fanno fortemente presumere uno strangolamento».

Secondo quanto riportato nella denuncia, i genitori sospettano che la morte possa essere collegata a violazioni domestiche da parte della convivente dell’uomo. La coppia, stando a quanto riferito, attraversava un periodo di forte tensione: Costantini avrebbe manifestato la volontà di separarsi e di tornare a vivere nel paese natale, lavorando nell’azienda agricola di famiglia.

Tre mesi prima della morte, il 38enne aveva anche acquistato un terreno, di cui ora i genitori chiedono il sequestro nell’ambito delle indagini.
Nella denuncia sono inoltre avanzate ipotesi più ampie, con la richiesta alla magistratura di valutare un possibile collegamento tra la morte di Costantini e l’infiltrazione della criminalità organizzata nelle aree tra Abruzzo e Molise.

L’avvocato Lorusso ha formalizzato una serie di richieste investigative, tra cui:

l’effettuazione dell’autopsia;

una perizia grafologica sul presunto biglietto d’addio per verificarne l’autenticità e l’eventuale costrizione;

l’audizione protetta del figlio minore della coppia;

accertamenti sui sistemi di videosorveglianza del supermercato, con il sequestro delle immagini registrate;

analisi sui segni presenti sul collo, la ricerca di eventuali lesioni da difesa e una ricostruzione della scena del ritrovamento.

Le ipotesi di reato avanzate dai familiari sono al momento tutte da verificare. Sarà la Procura di Larino a decidere se procedere con ulteriori approfondimenti o, al contrario, archiviare la denuncia.