Sostanze cancerogene nei ciucciotti per neonati, scatta l'allarme

Nei ciucci per bambini prodotti da tre grandi marchi europei è stata trovata una sostanza chimica collegata a problemi di sviluppo, obesità e cancro.Secondo i test di laboratorio condotti da dTest, or...

18 ottobre 2025 14:30
Sostanze cancerogene nei ciucciotti per neonati, scatta l'allarme -
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Nei ciucci per bambini prodotti da tre grandi marchi europei è stata trovata una sostanza chimica collegata a problemi di sviluppo, obesità e cancro.
Secondo i test di laboratorio condotti da dTest, organizzazione dei consumatori con sede nella Repubblica Ceca, e pubblicati dal quotidiano The Guardian, alcuni succhietti realizzati da Philips Avent, Curaprox e Sophie la Girafe contengono bisfenolo A (BPA), un composto vietato nei prodotti destinati alla prima infanzia.

Il bisfenolo A: cos’è e perché è pericoloso

Il bisfenolo A (BPA) è una sostanza chimica sintetica utilizzata nella produzione di plastiche e resine. È noto per la sua somiglianza strutturale con l’ormone femminile estrogeno, il che lo rende un potenziale interferente endocrino.

Secondo Chloe Topping, attivista dell’organizzazione ambientalista Chem Trust, il BPA può avere effetti nocivi su diversi sistemi dell’organismo umano:

“Gli effetti del bisfenolo A sulla salute sono estesi: cancro al seno e alla prostata, endometriosi, obesità, diabete, malattie cardiache, alterazioni del sistema immunitario e problemi di sviluppo e comportamento nei bambini”, ha spiegato Topping.

Particolarmente vulnerabili sono i neonati e i bambini, perché il loro organismo è ancora in fase di sviluppo. L’esposizione precoce al BPA è stata collegata a una riduzione del numero di spermatozoi, pubertà precoce e alterazioni ormonali anche a concentrazioni molto basse.

I test sui ciucci per bambini

I ricercatori di dTest hanno acquistato 19 ciucci per neonati da negozi in Repubblica Ceca, Slovenia e Ungheria, e due modelli dal sito Temu, prodotti dalla cinese Foshan City Saidah Baby Products.
Ogni succhietto è stato immerso per 30 minuti a 37 °C in una soluzione di saliva artificiale, per simulare le condizioni all’interno della bocca di un neonato.
L’analisi dell’estratto ha permesso di misurare il rilascio di BPA.

I risultati: superati i limiti UE

Il bisfenolo A è rilevato in quattro modelli di ciucci, tra cui prodotti di tre noti marchi europei.
Il valore più alto è riscontrato nel Curaprox Baby Grow with Love, con una concentrazione di 19 microgrammi per chilogrammo (µg/kg), quasi il doppio del limite massimo di 10 µg/kg fissato dall’Unione Europea per la migrazione di BPA dai succhietti per neonati.

Altri risultati:

Sophie la Girafe (in gomma naturale): 3 µg/kg;

Philips Avent Ultra Air: 2 µg/kg;

prodotto Temu (Foshan City Saidah): 2 µg/kg.

Tutti i modelli erano pubblicizzati come “senza BPA” o “in gomma naturale”.

Le reazioni delle aziende

Curaden, azienda svizzera produttrice della linea Curaprox, ha dichiarato che il risultato è stato “una sorpresa” e che ulteriori test interni hanno confermato la presenza della sostanza.

“Per eccesso di cautela e in linea con il nostro impegno per la qualità, Curaden ha deciso di ritirare proattivamente dal mercato i lotti interessati e rimborsare i clienti coinvolti”, ha dichiarato un portavoce.

Philips ha comunicato di aver condotto test indipendenti sui propri prodotti senza riscontrare tracce di BPA.

Vulli, la società francese produttrice di Sophie la Girafe, ha spiegato di non avere più ciucci in catalogo, pur ammettendo che immagini del prodotto siano ancora visibili sul proprio sito.

“Tutti i nostri prodotti sono sottoposti a test esclusivi per la verifica del BPA, effettuati da un laboratorio accreditato (SGS)”, ha precisato un portavoce.

Sicurezza dei prodotti per l’infanzia: cosa sapere

Il caso solleva nuovamente il tema della sicurezza chimica dei prodotti per bambini.
In Europa, il bisfenolo A è soggetto a restrizioni severe, ma studi come quello di dTest evidenziano come tracce residue possano ancora essere presenti in articoli dichiarati “BPA free”.

Gli esperti invitano i genitori a:

scegliere prodotti con certificazioni europee di sicurezza,

verificare sempre lotti e avvisi di richiamo,

evitare articoli privi di informazioni chiare sul materiale di fabbricazione.

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