La prossima Legge di Bilancio delinea un pacchetto di misure per rafforzare il Servizio sanitario nazionale (SSN). Dopo i 4 miliardi già stanziati con la precedente manovra, il Governo valuta un ulteriore incremento di 2,5 miliardi. In questo modo il Fondo sanitario nazionale (FSN) raggiungerebbe i 143 miliardi di euro entro il 2026, con l’obiettivo di mantenere la spesa pubblica sopra il 6,4% del PIL e garantire la tenuta di ospedali e servizi territoriali.
Tre priorità: personale, prevenzione, territorio
Il piano straordinario si concentra su tre fronti principali:
Personale sanitario: dal 2026 al 2028 è previsto un programma di assunzioni straordinarie con circa 2.000 medici e 25.000 infermieri. I costi, progressivi, andrebbero da 400 milioni nel 2026 fino a 1,5 miliardi a regime dal 2028. L’obiettivo è potenziare pronto soccorso, assistenza specialistica e servizi territoriali.
Prevenzione: un miliardo destinato a screening, vaccinazioni e programmi di sanità pubblica per rafforzare la medicina preventiva.
Assistenza domiciliare: circa 700 milioni per ampliare i servizi di cura a casa, riducendo i ricoveri evitabili e alleggerendo la pressione sugli ospedali.
Novità per infermieri e medici
Tra le misure allo studio figurano:
rimozione del vincolo di esclusività per gli infermieri, che potrebbero operare anche in libera professione o in intramoenia, come già avviene per i medici;
aumento delle indennità di specificità, per valorizzare competenze e responsabilità, anche se resta incerta la possibilità di defiscalizzazione.
Capitolo farmaceutico: revisione del tetto di spesa
Il Governo valuta l’innalzamento dello 0,5% del tetto per gli acquisti diretti di farmaci, pari a circa 700 milioni di euro. La misura mira a ridurre il peso del meccanismo del payback sulle imprese farmaceutiche, già sotto pressione per l’aumento dei costi e le tensioni sui prezzi globali.
In parallelo, è prevista la stabilizzazione della farmacia dei servizi, con circa 70 milioni destinati a consolidare sperimentazioni già avviate. Le farmacie diventerebbero punti di riferimento per pazienti cronici, prevenzione e monitoraggio, integrandosi nella rete territoriale.
Criticità e nodi da sciogliere
Non mancano osservazioni critiche: secondo diversi osservatori indipendenti, buona parte dell’aumento del Fondo potrebbe essere assorbita da rinnovi contrattuali e spese fisse, riducendo lo spazio per assunzioni e investimenti strutturali. Associazioni scientifiche e sindacati chiedono trasparenza sulla destinazione effettiva delle risorse e criteri chiari di allocazione.
Impatti attesi su ospedali, territorio e industria
Se confermato, il pacchetto di misure potrebbe determinare:
Ospedali: riduzione delle liste d’attesa e rafforzamento dei reparti con più personale dedicato;
Territorio: potenziamento dei servizi di prevenzione e domiciliarità, con effetti positivi sui ricoveri evitabili;
Industria farmaceutica: alleggerimento della pressione del payback e maggiore stabilità per la disponibilità dei farmaci.
Il monitoraggio degli investimenti, la trasparenza delle spese e l’uso di indicatori di outcome saranno decisivi per valutare l’impatto reale delle misure sulla sanità italiana.